Dizionario massonico R-Z

R.L.: Sigla massonica, quasi sempre scritta con i tre puntini (v.) in luogo dei punti, da alcuni interpretata come Reale Loggia (v. Arte Reale), da altri, in maggioranza, come Rispettabile Loggia (v. Abbreviazioni).

R.S.A.A.: Sigla abbreviativa designante il Rito Scozzese Antico ed Accettato (v.), talvolta modificata in R.S.A.& A.

Rito Scozzese Antico ed Accettato: Occorre premettere, per la corretta comprensione del R.S.A.A., che alla base della sua costituzione sta la convinzione che in ogni generazione umana solo pochi, i cosiddetti giusti, conoscono la verità suprema. Questi Giusti sono sconosciuti, poveri, non sono dotti, ed appaiono talvolta come veri giullari di Dio, secondo il concetto francescano. I più piccoli però, secondo la predilezione evangelica, sono i più prossimi alla conoscenza di Dio. I gradi ed i roboanti titoli scozzesi non conferiscono affatto la saggezza; sono solo supporti formali ideati per stimolare l’animo umano ad espandersi. Il R.S.A.A. trae origine, secondo lo storico massone R.F. Gould, da una loggia di maestri scozzesi riunitasi a Londra nel 1733. In quegli anni, sotto la giurisdizione di un Gran capitolo di Edimburgo, avrebbero preso corpo alcuni alti gradi, Nel 1748, in Francia, fece la sua comparsa un grado di Cavaliere d’Oriente, prototipo di vari gradi dell’attuale sistema scozzese. Il primo Capitolo Rosacroce fu fondato a Lione nel 1765; La prima codificazione complessiva del nuovo rito risale al 1786, e viene identificata come Costituzioni di Federico il Grande, il sovrano prussiano illuminato che pare ne fosse invece del tutto estraneo. Il primo Supremo Consiglio del mondo si formò a Charleston (South Carolina) nel 1801, presto seguito da quello francese insediatosi a Parigi nel 1804. Il nuovo Corpo a sfondo sincretistico in 33 gradi si diffuse rapidamente, come dimostra il Supremo Consiglio formato a Milano nel 1805 sotto la protezione napoleonica. Poderoso fu lo sviluppo del R.S.A.A. negli Stati Uniti dove, nel 1813, un Supremo Consiglio per la Giurisdizione Nord germinò da quello di Charleston, insediandosi a Boston ov’è tuttora. La fisionomia del rito vede diversi gradi raggruppati in Logge, Capitoli, Areopaghi, Tribunali e Supremo Consiglio, secondo lo schema strutturale che segue: I) Logge Azzurre od Officine Simboliche (dal 1° al 3° Grado). 1) Apprendista, 2) Compagno, 3) Maestro; II) Logge od Officine di Perfezione (dal 4° al 14° Grado): 4) Maestro Segreto, 5) Maestro Perfetto, 6) Segretario Intimo, 7) Prevosto o Giudice, 8) Intendente delle Costruzioni, 9) Maestro dei Nove, 10) Illustre Eletto dei XV, 11) Sublime Cavaliere Eletto, 12) Gran Maestro Architetto, 13) Cavaliere dell’Arco Reale, 14) Grande Eletto o Sublime Muratore; III) Capitoli od Officine Rosse (dal 15° al 18° Grado): 15) Cavaliere d’Oriente o della Spada, 16) Principe di Gerusalemme, 17) Cavaliere d’Oriente e d’Occidente, 18) Cavaliere Rosa Croce; IV) Areopaghi od Officine filosofiche (dal 19° al 30° Grado): 19) Gran Pontefice o Sublime Scozzese, 20) Venerabile Gran Maestro, 21) Noachita o Cavaliere Prussiano, 22) Cavaliere Reale dell’Ascia o Principe del Libano, 23) Capo del Tabernacolo, 24) Principe del Tabernacolo, 25) Cavaliere del Serpente di Bronzo, 26) Scozzese Trinitario o Principe di Grazia, 27) Gran Commendatore del Tempio, 28) Cavaliere del Sole, 29) Gran Scozzese di Sant’Andrea, 30) Grande Eletto Cavaliere Kadosh; V) Tribunali: 31) Grande Ispettore Inquisitore Commendatore; VI) Concistori: 32) Sublime Principe del Real Segreto; VII) Supremo Consiglio: 33) Sovrano Gran Commendatore Generale.

Rituale: In Massoneria è l’insieme delle dichiarazioni, degli atteggiamenti e dei movimenti simbolici risalenti alle origini dello spiritualismo occidentale, da cui nacquero la misteriosofia, la tragedia greca ed alcune scuole filosofiche, tra cui quella di Pitagora

Rituale Emulation: É un rituale particolare rappresentante la forma abbreviata della “Emulation Lodge of Improvement” di Londra, applicato ai Gradi Simbolici della Massoneria. La prima Loggia di Miglioramento era formata da soli Maestri, e si costituì nel 1823. Suo scopo era di insegnare il preciso Rituale approvato nel 1816 dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra. Principio base del sistema era che nessuno avesse il diritto di alterare o modificare, sia nel testo che nelle usanze, questo particolare Rituale.

Rituale per la Festa della Luce: Si tratta di un rituale di evidente origine nordica, oggi usato soprattutto nella Massoneria tedesca ed in qualche Loggia centro-settentrionale del Grande Oriente d’Italia, per la celebrazione del Solstizio d’Inverno. Come il Rituale del Solstizio d’Estate o della Festa delle Rose, esso coinvolge anche i profani, soprattutto le Sorelle, che hanno così a disposizione un’opportunità unica per verificare direttamente la peculiare tipologia del Lavoro Muratorio. Proprio per tale ragione risulta molto apprezzato dalle donne, di norma escluse dal Tempio Muratorio, ma anche da parte dei profani, che hanno la possibilità di gustare un piccolo assaggio sulle aspirazioni dei loro amici Massoni. Non si tratta di un vero e proprio Rituale Massonico, ma l’ispirazione druidica e muratoria è decisamente palese.

Sacco dei poveri (Tronco della Vedova): Sporta o borsello nella quale i Massoni depongono anonimamente le loro oblazioni prima della chiusura dei Lavori rituali nel Tempio. La raccolta delle oblazioni rappresenta un dovere massonico, ed ha finalità esclusivamente filantropiche .

Sacco delle Proposte Tacite: Borsello o sporta in cui il Libero Muratore depone, con modalità di assoluto rispetto dell’anonimato, proposte (p. es. di Aumenti di Salario o passaggi di Grado a favore di Fratelli giudicati meritevoli), istante e richieste rivolte alla Loggia cui appartiene. Il S. viene fatto circolare prima della chiusura dei Lavori rituali, di norma, insieme al Tronco della Vedova

Sacralità: Qualità di quanto è sacro o sacrale. La Massoneria considera la S. come condizione spirituale da introdurre nel tempio attraverso la spoliazione dai metalli, operazione cui deve sottoporsi ogni adepto nella Sala dei Passi perduti, prima di accedere ai Lavori rituali. Un’azione individuale realizzabile mediante la concentrazione e la meditazione. Con la successiva squadratura tale azione viene completata, ed il tempio diventa “consacrato”. I lavori vengono poi eseguiti in quel clima diventato sacro, ed ogni sua fase dovrà rispettare appieno tale condizione, semplicemente rispettando le regole ed i principi muratori.

Sala dei Passi Perduti: Denominazione di un ambiente massonico, che praticamente costituisce l’anticamera del Tempio. Non andrebbe confusa con la Sala di ricreazione, anche se spesso i due locali sono coincidenti. Infatti quest’ultima è equivalente al cortile dei templi antichi, mentre la S. corrisponde la peripatoz, dove si perdono i passi, nonché al vestibolo dove si indossano le vesti ed i paramenti adatti al culto od al Lavoro rituale. La Libera Muratoria considera la S. l’ambiente in cui, su invito del Maestro delle Cerimonie, ci si spoglia dell’abito mentale e delle attitudini pertinenti alla vita profana, dei cosiddetti metalli e delle relative passioni, condizione interiore indispensabile per acquisire il diritto di accesso al Tempio

Sapienza: Generalmente considerata come il grado più eminente della conoscenza. Fino a Platone il termine S. è sinonimo di Saggezza, ossia del giusto modo della condotta pratica. Invece con Aristotele la S. viene più propriamente ad indicare la conoscenza delle cose più eccellenti, ossia una virtù eminentemente teoretica, in contrapposizione alla saggezza come virtù pratica. Il carattere divino della S. viene affermato soprattutto nelle filosofie a sfondo religioso dell’età alessandrina, in cui la S. diventa un equivalente del logoz, intermediaria tra Dio ed il mondo. A partire dalla Scolastica (v.) medievale, e per l’intera durata dell’età moderna, il termine torna invece ad essere impiegato nel significato aristotelico di conoscenza perfetta per oggetto e per forma.

Scalpello: Utensile impiegato dall’artista per dare forma e regolarità alla pietra informe da sgrossare, il cui uso è consentito da quello congiunto del Maglietto (v.). Rappresenta la ragione, intesa come potenza esecutrice della volontà, ed è ovviamente l’emblema della scultura, oltre che simbolo del pensiero fermo, perseverante, ponderato, della risoluzione decisa ed inderogabile. Lo S. copre un ruolo importante nell’opera che ogni Libero Muratore deve compiere su se stesso. La mente dell’uomo è come un diamante al suo stato grezzo, primitivo: allorché per l’intervento dello S. la superficie esterna viene rimossa, appaiono subito le bellezze latenti nelle sfaccettature di quella pietra. Rappresenta anche l’immagine della parola guidata dalla volontà, dalla virtù e dalla ragione, con la quale si distrugge sempre ogni errore.

Scolpire: In gergo massonico è sinonimo di tracciare, e significa scrivere. Comunemente riferito ad una Tavola (v.), ovvero ad un Lavoro eseguito da un adepto a beneficio proprio e dell’Officina in cui opera.

Secondo Esperto: Ufficiale di Loggia, il cui compito consiste nell’ordinare ed allineare le polarità positive e negative dei Fratelli.

Secondo Sorvegliante: Dignitario di Loggia, tutore della metà notturna, sempre nelle tenebre, cioè della Colonna di Settentrione. Come tale è in grado di rendere realizzabile il Silenzio interiore, specie nei fratelli Apprendisti, dei quali è responsabile per l’istruzione informativa e formativa.

Segno: Forma di saluto palese di riconoscimento ed identificazione, usato in Tempio dai Liberi Muratori per svelare la loro qualifica iniziatica (v. Ordine). Diverso è invece il segno di riconoscimento celato o non palese, che in tal caso viene definito “Toccamento” (v.) v. anche Segni massonici.

Segretario: Dignitario di Loggia, nominato direttamente dal Maestro Venerabile in carica. Oltre a redigere le Tavole delle Tornate rituali (verbali) annotando quanto avvenuto nel corso dei Lavori, il S. funge da filtro a livello intuitivo e spirituale dei Lavori di Loggia. Egli realizza così l’Aria terza di Acquario, sia nella Loggia che nel mondo, a beneficio dei Fratelli e dell’intera Umanità.

Segreto Massonico: Termine che di norma viene citato per definire un o più conoscenze che il massone è impegnato a non rivelare, specie al mondo profano. Ha originato varie ipotesi e congetture, che negli anni ’80 hanno implicato la definizione della Libera Muratoria come società od associazione segreta, i cui membri sono legati tra loro da un severo giuramento, i termini del quale sono stati giuridicamente definiti contrastanti con altri impegni solenni, come quelli assunti da militari e magistrati di assoluta fedeltà nei confronti dello Stato e delle sue leggi e Carta Costituzionale. In effetti il S. esiste, ma ha una natura particolare, ben diversa da quella abitualmente attribuita dal mondo profano.

Silenzio: La Libera Muratoria impone all’Apprendista il S. nel Tempio, soprattutto per agevolare la sua assimilazione dei principi e dei costumi, ovvero l’apprendimento lento e graduale attuato nell’osservazione e nell’ascolto di Tavole e dello scambio di opinioni dei Fratelli più anziani. Per ogni Libero Muratore il S. consiste nell’astenersi dal parlare inutilmente, per il semplice piacere narcisistico di sentire la propria voce o di manifestare la propria presenza, anche quando si è coscienti di non essere in grado di aggiungere alcunché di rilevante alla trattazione corrente. Occorre però aggiungere che qui si tratta del S. del cuore, consistente nel far tacere le passioni ed i giochi esasperati dell’immaginazione, nonché il pensiero foriero di utilità o costruttività nei confronti degli eventi, delle cose e degli esseri. Anche questo è un aspetto compreso nell’esclusione dei metalli dal Tempio, requisito indispensabile per l’instaurazione della sacralità rituale, ovvero per la consacrazione dello stesso Tempio.

Simbolismo: Secondo il Sebastiani (La Luce Massonica, Vol. 2°), come per lo sport è necessario l’esercizio del corpo, la via iniziatica impone l’esercizio dello spirito. L’importanza degli arnesi muratori, visti in chiave Simbolica, è immane ed insuperabile nella costruzione interiore. Occorre considerare che l’intero universo, tutto il Cosmo sono permeati di Simboli. Oggettivamente parlando, si può asserire che tutto è Simbolo, e tutto può essere oggetto di interpretazione in chiave Simbolica esoterica. Anche solo soffermandosi a semplici considerazioni di carattere profano, si rileva che senza i Simboli grafici l’uomo non potrebbe né leggere né scrivere; senza i Simboli verbali, come le parole di un discorso, l’uomo non potrebbe farsi intendere; senza i Simboli matematici la scienza non avrebbe potuto portare l’uomo nello spazio.

Squadra: É considerata una delle Luci Maggiori della Loggia, il simbolo più importante del Lavoro massonico, e viene disposta sull’Ara con il Compasso (v.) ed il Libro della Sacra Legge (v.). Per gli operativi era lo strumento idoneo ad erigere un muro, un edificio, una cattedrale. Viene ancora impiegata per controllare l’accuratezza della lavorazione delle pietre sgrossate.

Squadrare: In gergo massonico, questo verbo assume due diversi significati: · 1) camminare od ambulare dei Fratelli della Loggia secondo un percorso quadro lungo il perimetro del Pavimento a scacchi (v.) del Tempio. · 2) con riferimento alla Pietra grezza, significa l’operazione di sgrossatura e finitura in forma cubica effettuata su di essa, simbolicamente così rappresentando il compito primario affidato dalla Libera Muratoria soprattutto agli Apprendisti.

Stella fiammeggiante: Simbolo presente nel Tempio massonico, in particolare nella Camera di Compagno d’Arte. Essa viene anche denominata Pentagramma e Pentalfa

Tavola: Per ogni massone, scolpire una T. significa scrivere un messaggio, esporre e trasmettere un’idea, un pensiero, un’opinione su un determinato argomento. Il termine T. viene anche impiegato per indicare un decreto od una circolare riguardante l’Istituzione. Comunemente però indica un messaggio, un discorso in genere programmato (generalmente su temi d’attualità, oppure di tipo iniziatico se non addirittura esoterico), destinato alla lettura formale nel corso di una Tornata rituale dell’Officina. In questo caso rappresenta un Lavoro (v:), ovvero il risultato di un’indagine svolta su un tema particolare di interesse massonico, una sorta di relazione di norma letta in Loggia dall’autore e poi discussa attraverso l’intervento degli altri Fratelli.

Tavola da Disegno: In Massoneria identifica uno strumento operativo trasformato in speculativo dalla moderna Istituzione. Infatti i massoni medioevali la usavano per dettagliare i piani di costruzione, preparati dai Maestri architetti ed esposti nel corso dei lavori, per la consultazione da parte degli operai e supervisori. Oggi la T. è costituita da un rettangolo di carta sul quale il Maestro delle Cerimonie, o lo stesso Maestro Venerabile, traccia il piano di Lavoro programmata per la Tornata. Talvolta vi vengono tracciati strumenti e simboli inerenti il grado in cui i Lavori sono svolti; in questo caso viene denominata “Quadro di Loggia” (v.). Insieme con la Pietra grezza e la Pietra cubica è considerata uno dei gioielli immobili della Loggia.

Tegolatura: Operazione massonica con la quale la Loggia esamina ogni Fratello visitatore che intende partecipare come ospite ai suoi Lavori. Tale operazione di T. diventa complessa e delicata allorché viene esaminato un profano postulante che ha bussato alla porta del Tempio. Y (Fratelli Visitatori) La T. è compito del Fratello Tegolatore, stazionante al di fuori del Tempio nella Sala dei Passi Perduti. Consiste nel verificare la condizione di regolarità dei Fratelli membri di altre Logge od Obbedienze che intendono partecipare ai Lavori in qualità di ospiti. Y (Profani postulanti – Paesi latini) Viene praticamente condotta da tre diversi Fratelli, designati al compito dallo stesso Maestro Venerabile. É condotta soprattutto all’insegna della massima discrezione, caratteristica fondamentale per assicurare un risultato che rispecchi le aspettative della Loggia. Si tratta quindi di verificare se il postulante ha in sé le doti, le caratteristiche psicofisiche, l’embrione degli ideali, le basi culturali, le tendenze e gli interessi etici ed evolutivi che siano compatibili con quelli caratterizzanti la Loggia, onde dare le maggiori garanzie possibili per il successivo successo nel processo di integrazione. Sarà quindi con oculatezza che il Maestro Venerabile sceglierà personalmente i tre Fratelli ritenuti idonei ad effettuare la T., come sarà con estrema discrezione che separatamente li informerà dell’incarico loro assegnato, consegnando ad ognuno i dati necessari ad identificare e localizzare il postulante. Ciascun Fratello Tegolatore contatterà poi l’interessato, per incontrarlo in tempo e luogo opportuni, per analizzarne e valutarne le qualità. Lo scopo sarà raggiunto attraverso una pacata discussione, ponendo le domande più opportune atte a rivelare la reale natura della persona esaminata. Ciascun Tegolatore valuterà l’opportunità di fornire al postulante informazioni sull’Istituzione massonica, sui suoi ideali, principi e regole (capitazioni incluse), nonché sui tempi di norma richiesti per la conclusione delle pratiche burocratiche e l’iniziazione. Ogni Tegolatore provvederà poi, il più tempestivamente possibile, a relazionare discretamente, direttamente, riservatamente e per iscritto al Maestro Venerabile sull’esito della T. effettuata, firmando chiaramente la relazione. Allorché il Maestro Venerabile avrà ricevuto le tre relazioni, se necessario sollecitandole ai Fratelli tegolatori ritardatari, provvederà a darne diretta lettura in Camera d’Apprendista (per assicurare l’anonimato assoluto dei redattori), dando così modo a tutta la Loggia di valutare il postulante e decidere infine, attraverso due diverse votazioni, se approvarne all’unanimità la candidatura a nuovo membro dell’Officina. Y (Profani postulanti – Paesi nordici) La T. viene effettuata direttamente da tutti i Fratelli della Loggia. É opportuno premettere che di norma nei paesi nordici l’Officina si ritrova ogni settimana, ma lavora ritualmente in Tempio una sola volta al mese. Le altre Tornate possono essere definite “bianche” od “aperte”, in quanto ci si raduna intorno ad un tavolo ove vengono servite bevande, in genere birra, ed anche portate di cibo. La partecipazione alle bianche è riservata ai Fratelli, ed a capo tavola prende posto il Maestro Venerabile, che davanti a sé tiene il maglietto. All’altro capo della tavola viene sistemato un leggìo, a disposizione dell’oratore di turno. Al termine della masticazione, il Venerabile invita la Loggia all’apertura dei Lavori, costituiti dalla scolpitura di una Tavola di contenuto massonico e dai successivi commenti dei Fratelli. Alle Tornate aperte può partecipare chiunque, anche i profani. Vi si dibattono temi d’interesse generale, e sono sfruttate proprio per valutare i postulanti. In due o tre diverse serate il profano, invitato espressamente a presenziare, viene ogni volta circondato da Fratelli diversi, e quindi così scandagliato da tutti. Evidente che l’intera operazione richieda alcuni mesi. La votazione della Loggia sull’idoneità, ancora espressa all’unanimità, evidenzia poi l’opinione ricavata nel corso della T. collettiva. Y (Nel Tempio) La T. è l’operazione rituale condotta nella Loggia prima dell’apertura formale dei Lavori. Consiste nel riconoscimento eseguito dai Sorveglianti della condizione di massoni di tutto coloro che presenziano ai lavori. La T. viene anche effettuata a cura del Fratello Tegolatore, coadiuvato se necessario dal Copritore Interno, nella Sala dei passi perduti, sui Fratelli visitatori, onde accertarne l’effettiva appartenenza all’Ordine. Nelle obbedienze nordiche consiste in una serie di precise domande cui debbono corrispondere ben determinate risposte. Mancando queste o parte di queste, l’accesso ai Lavori è affidato al buon senso ed alla tolleranza dei Fratelli Tegolatori, che restano considerati comunque garanti dei Fratelli tegolati.

Tempio: Il T. massonico è a forma di quadrolungo, ovvero di rettangolo, con un’unica porta d’accesso che viene simbolicamente considerata orientata ad occidente. Ai lati di questa porta si trovano due colonne di elevato valore simbolico. La sala ha una volta azzurra cosparsa di stelle, ed è simbolicamente sostenuta da dodici colonne: sei a settentrione e sei a mezzogiorno, ognuno contraddistinta da un segno zodiacale: esse ricordano le singole verità individuali, rappresentando pertanto un richiamo alla Tolleranza. Intorno alle pareti del T. corre un cordone (v.) rosso, in cui vi sono sette nodi d’Amore (profanamente noti come nodi Savoia), il mediano dei quali è situato al centro della parete orientale, e le cui estremità terminano con fiocchi avvinti alle due Colonne “J” e “B”. Il T. identifica il punto geografico, geometrico o geodetico, in cui lavorano i Liberi Muratori. É una raffigurazione del Cosmo, le cui dimensioni non sono definibili, sia in Massoneria che in tutte le religioni. Infatti per il Massone le sue dimensioni vanno da Oriente ed Occidente, dal Settentrione al Mezzogiorno, e dallo Zenit al Nadir. É quindi definito come “un punto situato nel Cosmo, noto ai soli figli della Vedova”. I Lavori che vi si svolgono presuppongono un particolare stato di coscienza da parte di tutti i Fratelli partecipanti. Questo stato di coscienza si identifica con lo stato interiore, a cui fa riferimento il rituale massonico con l’abbandono dei metalli al di fuori della Loggia; una condizione imposta al profano prima della sua iniziazione, e sempre richiesta ai Fratelli prima di accedere al T. al seguito del Maestro delle Cerimonie. Tale stato mentale è assolutamente essenziale per distinguere la Loggia da qualsiasi altra possibile forma di assemblea di uomini, riuniti per perseguire un comune ideale. Tipico ed esclusivo delle sole società iniziatiche, esso implica il totale ed assoluto distacco dal mondo profano, con i suoi tipici vizi e con le passioni che ne derivano. Quindi nel T. si è posti in una situazione interiore particolare, essendo soggetti alle energie interagenti nel Cosmo, nell’ambito della Legge del G.A.D.U. (v.). La comprensione e la padronanza di tale peculiare stato d’animo diventeranno vieppiù accessibili nel corso dell’analisi dei riferimenti e dei simboli presenti nel T., giunti fino a noi attraverso la stretta via della Tradizione Iniziatica, di cui l’Istituzione Muratoria rappresenta il filone occidentale più valido ed attivo. Il T. in sé è quindi un simbolo, sicuramente il più complesso tra tutti i moltissimi simboli muratori. Esso racchiude tutta una serie di significati operativi e sperimentali riferiti all’essere umano, e compresi nell’imperativo “Conosci Te stesso”

Tempio coperto: Espressione massonica usata dal Fratello Copritore Interno nel corso del rituale di apertura dei Lavori, per segnalare al Secondo Sorvegliante che nelle immediate vicinanze del Tempio non vi sono profani

Tesoriere: Dignitario di Loggia, avente le seguenti funzioni: a) custodisce i fondi della Loggia che ne costituiscono il Tesoro; b) provvede alla riscossione delle capitazioni e di ogni altro contributo dovuti alla Loggia ed agli Organi del Grande Oriente d’Italia; c) dà corso ai pagamenti contro ordinativo del Maestro Venerabile; d) cura l’impiego del tesoro secondo i deliberati della Loggia in Terzo Grado; e) tiene in ordine ed aggiornate tutte le relative contabilità, e rimette periodicamente al Secondo Sorvegliante una nota dei Fratelli morosi verso il Tesoro di Loggia, specificando per ciascuno la causale e l’entità delle somme dovute; f) redige annualmente il rendiconto delle entrate e delle uscite. Le funzioni del T. non possono essere cumulate con quelle di Architetto Revisore (Art. 38 del Regolamento dell’Ordine).

Testamento: Al profano in procinto d’essere iniziato, allorché si trova rinchiuso nel Gabinetto di Riflessione (v.), viene chiesto di redigere il proprio T., che è di tipo puramente filosofico. Si trova così a dover rispondere a tre distinte domande, riferite a Dio, a sé stesso ed al prossimo. Ad esso egli deve rispondere alle domande con spontanea ed assoluta sincerità. Per muovere correttamente il primo suo passo, egli deve mostrarsi spoglio di ogni superficialità, pregiudizio ed artificiosità. Non facendolo, rispondendo per esempio com’egli ritiene che le sue affermazioni possano essere gradite a chi le legge, magari alla luce di quanto ha fino a quel momento appreso della Massoneria, egli renderebbe fittizia ogni azione successiva, compromettendo pesantemente la validità della sua stessa iniziazione. In tal caso la sua susseguente esperienza nella Libera Muratoria non potrà che risultare stupida, povera, dispersiva, inconsistente, pesante, e quindi soprattutto assolutamente inutile. L’atto iniziatico che avrebbe dovuto nobilitarlo non rappresenterà che tempo perso stupidamente.

Tetraktys: Serie dei primi quattro numeri, la cui somma è uguale a dieci. Secondo il Boucher, la T. per i Pitagorici aveva un carattere sacro, convalidato dalla formula “Lo giuro per colui che ha rivelato alla nostra anima la Tetraktys, che ha in sé la sorgente e la radice dell’eterna natura”. Considerata in sé stessa, la T., con i numeri che la compongono, riassume tutti gli insegnamenti relativi al mondo creato: 1) Fuoco – Spirito creatore; 2) Acqua – Materia; 3) Aria – Unione dello Spirito con la Materia; 4) Terra – Forma creata. Nell’accessione unitaria è il simbolo della Decade, praticato nelle Camere dei maestri Architetti del Rito Simbolico Italiano. Lo stesso punto principale si sdoppia, si triplica e si quadruplica, senza degrado qualitativo, formando un triangolo in cui l’Unità è il vertice ed il Quaternario è la base. Comparando simbolismo numerico e simbolismo geometrico, scopriamo l’esistenza di un’analogia tra il Dieci ed il Punto entro il Cerchio, ovvero il Cerchio centrato, del grado di Maestro nella tradizione anglosassone. Infatti nella tradizione il valore numerico di un centro o Punto è uno, e quello della circonferenza è nove; tale simbolismo suggerisce l’ipotesi che la Decade rappresenti la perfezione relativa allo spazio-tempo circolare, ovvero l’immanenza divina. Nell’antica Schola italica la T. simboleggiava l’armonia universale e l’ascesa dal molteplice all’Uno. Ma più che nell’essenza la T. va considerata negli sviluppi dell’insegnamento pitagorico, negli sforzi che l’Umanità ha compiuto e compie per giungere alla Verità.

Trinomio: Rappresenta la sintesi dei più importanti princìpi propugnati dalla Libera Muratoria ed ostentati all’ara del Tempio, ovvero la Libertà, l’Uguaglianza e la Fratellanza, unitamente a quello forse più ribadito per la sua essenzialità: la Tolleranza. Essi sono: · 1) La Libertà: è potere di decisione autonoma, di azione secondo la propria volontà, incondizionata da vincoli, obblighi, impegni o limitazioni dispotiche, norme o sistemi tirannici. É quindi condizione di chi è libero nei movimenti, non essendo né schiavo né prigioniero, neppure in senso figurato. É potere d’azione nell’ambito d’una società organizzata, secondo la propria convinzione e volontà, naturalmente agendo entro i limiti definiti dalle leggi od i princìpi comunque riconosciuti validi dalla società stessa in cui si opera. · 2) L’Uguaglianza: è il principio per cui tutti gli uomini sono considerati simili, di pari dignità, valore ed importanza, senza distinzioni o privilegi, specie davanti alle leggi dello stato. É il principio per cui a tutti gli uomini dev’essere assicurata la libertà dal bisogno, ponendoli così in una condizione di parità reale e non solo formale. · 3) La Fratellanza: è reciproco sentimento di amicizia ed affetto, veramente fraterno, è legame stabilito tra chi combatte sotto una stessa bandiera o per la medesima causa. É accordo profondo, spirituale, tra persone non necessariamente legate da vincoli di parentela. In aggiunta al T. è importante per la Libera Muratoria il principio della · Tolleranza: è capacità di sopportazione per quanto è, o potrebbe rivelarsi, dannoso o sgradevole per noi. É disposizione d’animo per cui si ammette, senza ostentazioni di contrarietà, che qualcun altro professi un’idea, un’opinione, una religione, una politica, diversa od addirittura contraria alla nostra. In breve, essa è incondizionata accettazione di un disteso rapporto con il diverso, anche del più occulto rovescio d’una medaglia. Indubbiamente valida la loro sintesi, ben espressa da una nota massima voltairiana: “Sono pronto ad ascoltare con grande attenzione le tue idee, specie allorché sono in contrasto con le mie. Così come sono sempre pronto a versare il mio sangue perché tu possa liberamente esprimerle”. Sono princìpi indubbiamente molto nobili, che la Massoneria speculativa dei “Moderns” ha fatto propri, avviandosi ad ammettere, ad accettare” “tra le proprie fila, quanti muratori, costruttori ed architetti non erano affatto. Questo nell’intento di rendere più attuale, pratica ed attraente, un’istituzione che stava abbandonando la strada dell’operatività degli “Antients”, dei Massoni costruttori di Cattedrali, ovvero dei nostri predecessori, dei nostri antenati, onde tentare d’operare su allora moderni piani e livelli, decisamente ben più sottili che mai nel suo pur glorioso passato.

Tornata: Termine massonico indicante una seduta di Lavoro rituale. Può essere ordinaria, ovvero compresa come data ed ordine del giorno nel Programma annuale dei Lavori, oppure Straordinaria. I due casi sono regolamentati dal Regolamento dell’Ordine, rispettivamente agli Artt. 51 e 52.

Tre: Nella storia delle religioni, riunione di trinità in gruppi di tre denominati Triade, un numero considerato simbolo di perfezione. Il T. si ritrova tanto nel mito quanto nel culto delle grandi religioni politeiste; a volte è formato secondo le leggi dell’associazione umana, come nel caso della famiglia divina di Osiride, Iside ed Horus, nella religione cristiana, o di Giove, Giunone e Minerva nella religione romana. Altre volte è formato da divinità rappresentanti elementi naturali, come nel caso babilonese di Anu (cielo), Enlil (aria e terra) ed Ea (oceano). Caso diverso è quello della trimurti indiana, che rappresenta piuttosto una trinità, in quanto è l’unità sostanziale, l’assoluto incorporeo che si manifesta sotto tre diverse forme: Brahma il creatore, Visnù il conservatore e Siva il distruttore. Y (Massoneria) Secondo Jung il T. non è che l’Uno diventato conoscibile, di fatto un sinonimo per un processo di sviluppo nel tempo, e costituisce con ciò un parallelo all’autorivelazione di Dio. Il rapporto della triade con l’unità può essere espresso da un triangolo equilatero, ovvero dall’identità del T., dove in ognuno dei tre angoli diversamente indicati è data ogni volta la triade intera. Per il Moramarco, il T. è il numero simbolico dell’Apprendista Libero Muratore. È il primo numero di armonia, di soluzione del conflitto dualistico, è la scoperta del vertice, il terzo termine che unifica dall’alto i due opposti ad un capo ed all’altro della retta sottostante. Il T. è dunque numero simbolo di armonia attiva e radice di ogni ulteriore estrinsecazione delle operazioni dell’Uno nell’alterità del molteplice. Secondo la Arber (Il molteplice e l’Uno) lo schema triadico rappresenta un tipo antichissimo di pensiero costruttivo, radicalmente connaturato alla mente. Il Dio del cristiano è Unità, esistente in tre modi. Così la parola Padre ci presenta Dio nel suo modo di essere di principio fondamentale. La parola Verbo ci presenta Dio nel suo modo di essere di pensiero o sapienza che Egli, pensandoci fin dall’eternità, genera ab aeterno. Le parole Spirito Santo ci presentano Dio nel suo modo di essere di Amore, che procede dal padre, il quale si conosce nel Verbo. L’esperienza mistica fa intuire al credente cristiano che la Trinità è l’espressione stessa dell’Amore, tanto nei rapporti interni di Dio con sé stesso, quanto nei Suoi rapporti con l’umanità. Ed appunto perché è Amore, Dio è Dio per noi (Padre), Dio con noi (Figlio), Dio in noi (Spirito Santo).

Tre Domande: Sono diventate proverbiali, e vengono generalmente considerate esistenziali. “Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo”. Secondo gli studiosi della Libera Muratoria, almeno una volta nella vita ognuno si è posto queste tre domande, alle quali non è certo facile dare una precisa risposta. Tuttavia ci si deve rendere conto che, al di la delle risposte, le tre domande esistenziali propongono alcuni punti essenziali che pervadono da sempre la nostra esistenza: · il bisogno ed il desiderio di raggiungere la coscienza della nostra essenza; · l’accettazione implicita di essere viandanti nella vita, provenienti da un’origine e diretti verso una meta quasi mai definita; · il bisogno ed il desiderio di raggiungere la consapevolezza del percorso che ci compete. Il tutto riferito all’inevitabile conclusione del cammino, ove attende inesorabile e paziente la grande ignota, la morte. Le tre domande costituiscono un’oggettività comune a tutti gli uomini, anche se i contenuti delle risposte sono unici e peculiari per ogni singolo individuo. Quali possano essere le ragioni dell’esistenza di tali punti essenziali, e quali le finalità: solo nel segreto della coscienza di ciascuno è reperibile la coerente individuale risposta al quesito. Ulteriori approfondite informazioni sull’argomento sono reperibili alla voce “Lavoro” Massonico (v.).

Tre punti: Abbreviazione massonica (\) che, secondo vari studiosi, proviene da un simbolismo antichissimo risalente all’epoca in cui i Collegi dei Saggi si riconoscevano per quelli del Nord (\ un punto in alto e due alla base) oppure del Sud (un punto alla base e due in alto); venne usato per la prima volta in Massoneria in una circolare del 12 agosto 1774 del Grande Oriente di Francia. I T. sarebbero anche il simbolo di vari concetti, quali “Passato-Presente-Futuro”, “Libertà-Uguaglianza-Fraternità”. Essi hanno anche riferimento con il Compasso (v.) aperto, di cui il punto di testa rappresenta il Sole, datore di vita, e gli altri due la duplice polarità universale. Rappresentano anche le tre Persone che non formano unità se non in Dio. Infine ricordano le tre facoltà della ragione, della memoria e della volontà; l’attivo il passivo ed il neutro; l’occultazione del Triangolo (v.).

Triangolo: Poligono di tre lati, quindi con tre vertici. Come simbolo massonico, è presente nel Tempio sotto la denominazione di Delta Luminoso (v.). Nella tradizione pitagorica, in cui si manifesta come Tetraktys, il T. simboleggia l’ascesa dal molteplice all’Uno, mentre in quella cristiana rappresenta la Trinità divina, archetipo della struttura triadica dell’essere, che si sostanzia in pensiero, amore e potenza. Nell’ambito massonico il T. va interpretato soprattutto come vettore direzionale, nella cui verticalità apicale simboleggia il Lavoro, la dynamis, rivolto alla gloria del G.A.D.U. (v. Tre).

Toccamento: Segno non palese dato con una particolare forma di stretta di mano, con il quale il Libero Muratore si fa riconoscere da un altro Fratello ogni qual volta gli viene richiesto di farlo. I T. sono diversi a seconda del grado massonico ricevuto. Generalmente il T. viene seguito dalla parola sacra. Secondo gli studiosi, nei tempi antichi i T. rituali avrebbero rivestito un’importanza non soltanto psicologica ma anche fisiologica, in quanto avrebbero consentito l’attivazione e l’orientamento delle forze di natura psichica; si deve quindi presumere che chi a suo tempo ha introdotto l’impiego del T., doveva anche essere profondo conoscitore delle forze psichiche, nonché dei punti fisici attraverso cui tali forze penetrano più agevolmente nell’organismo umano

Tracciare: In gergo massonico è sinonimo di scolpire, e significa scrivere. Comunemente riferito ad una Tavola (v.), ovvero ad un Lavoro eseguito da un adepto a beneficio proprio e dell’Officina.

Ufficiali di Loggia: La Massoneria impiega questa espressione per definire i Fratelli che celebrano un ufficio o che prestano un servizio ricoprendo cariche nell’ambito della Loggia. Sono considerati U.: · l’Archivista (contrassegno: due Colonne, siede a fianco del Segretario); · il Guardasigilli (siede a fianco dell’Archivista); · il Primo Esperto (una spada, siede con le spalle appoggiate al seggio del Segretario); · Il Primo ed il Secondo Diacono (una colomba, entrambi sono muniti di verga, il Primo siede alla destra del Maestro Venerabile, il secondo alla destra del Primo Sorvegliante); · il Portastendardo (siede alla testa della Colonna del meridione); · l’Araldo o Portaspada (siede in testa alla Colonna del settentrione); · il primo Architetto (munito di Misura, siede accanto al Portastendardo); · l’Architetto Revisore (munito di Compasso, siede accanto al primo Architetto); · l’Economo (siede accanto al Tesoriere); · il Maestro di Casa (Cornucopia, siede accanto all’Economo); · l’Elemosiniere (corona d’Acacia, siede accanto all’Araldo); · l’Ospitaliere (un calice, siede accanto all’Elemosiniere); · il Copritore Interno (due chiavi incrociate, siede accanto al Secondo Diacono). Inoltre vi sono · l’Esperto Tegolatore, · il Copritore Esterno, · il Fratello Terribile, · quello Preparatore, · il Sacrificatore ed · il Censore. Nella Loggia è consentita la nomina di un Oratore Aggiunto, di un Segretario Aggiunto e di Ufficiali Aggiunti. Gli Uffici sono cumulabili, tranne quelli dei Dignitari (v.).

Uguaglianza: Termine con il quale viene comunemente rappresentato il principio per cui tutti gli uomini sono considerati simili, di pari dignità, valore ed importanza, senza distinzioni o privilegi, specie al cospetto dell’Essere Supremo, ma anche davanti alle Leggi dello Stato. L’U. è il principio per cui a tutti gli uomini dev’essere assicurata la libertà dal bisogno, ponendoli così in una condizione di parità effettiva, reale e non solo formale. É uno dei principi fondamentali della Libera Muratoria, che richiede ai suoi adepti il riconoscimento della condizione di assoluta parità tra tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla razza, dalla posizione sociale, dalla professione esercitata, dalla nazionalità, dalla religione professata e dall’ideale politico espresso. Davanti al Grande Architetto dell’Universo tutti gli uomini non possono che essere Fratelli, senza distinzione alcuna. Il termine U. fa parte del Trinomio (v.) massonico.

Umiltà: Una virtù fondamentale alla base dell’uomo di buoni costumi. É semplicità, è coscienza della propria debolezza, dei propri limiti, specie se si confrontano le proprie capacità e le mete raggiunte con la grandezza e la perfezione del Creatore, ovvero la pochezza umana con le meraviglie della natura. L’U. è modestia e riservatezza, nei modi e nel contegno, è soffocazione dell’esibizionismo, dell’ostentazione delle capacità e delle doti. Per meglio afferrare il significato del termine, è opportuna l’identificazione degli opposti, o contrari, che potrebbero essere rappresentati dall’orgoglio, dalla superbia, dall’alterigia, dall’altezzosità, dall’ambizione, dall’irriverenza, nonché dall’impudenza.

Universale: In filosofia è il concetto generale ed astratto applicabile ad una totalità di individui, ed opposto a particolari termini riferibili solo ad alcuni individui. Nella filosofia medievale la questione degli U., a lungo presente, concerneva il rapporto tra U. e realtà, ossia le diverse questioni: · se gli U. esistono in sé indipendentemente dalle cose individuali (posizione realista); · se gli U. esistono nelle cose individuali (immanentismo); · se hanno valore di concetti logici (concettualismo); · se sono solo simboli slegati da referenti reali e concettuali (terminismo).

Venerabile: Titolo massonico attribuito al Primo Dignitario di Loggia, anche nel suo superlativo assoluto (v. Maestro Venerabile).

York (Rito): Nome del Rito Massonico degli alti Gradi, denominato anche Rito Americano.

Zodiaco: Le 12 costellazioni situate intorno all’eclittica. Esse, con i relativi segni distintivi, sono: Ariete (^) – Toro (_) – Gemelli (`) – Cancro (a) – Leone (b ) – Vergine (c) – Bilancia (d) – Scorpione (e) – Sagittario (f) – Capricorno (g ) – Acquario (h) – Pesci (i). Il valore dello Z. è legato alle scienze divinatorie, attraverso il concetto dell’influenza degli astri sul destino di ogni essere umano. Lo Z., come la stessa Astrologia (v.), è di origine babilonese, come si deduce dai ritrovamenti archeologici effettuati in Mesopotania, per i quali le testimonianze iconografiche attestano l’antica tendenza a collegare le vicende degli astri con la vite e le vicende umane. L’Astrologia è tuttora molto diffusa nel mondo, ed è oggetto di larga informazione attraverso tutti i mass media. Y (Massoneria): I dodici segni dello Z. sono sempre evidenziati nel Tempio massonico, con affreschi, ceramiche od impressioni sulle colonne collocate a settentrione e meridione. Ognuna delle cariche dei dodici Dignitari e degli Ufficiali di Loggia sono comunemente associate ad uno dei segni, con un preciso significato di funzione e di responsabilità (v.). Quindi, al di là della loro collocazione fisica, è analogicamente deducibile una collocazione interiore per ognuna delle dodici funzioni. Ogni Fratello Maestro, allorché chiamato a ricoprire una carica, oltre a svolgere i compiti ad essa inerenti, previsti dalla Costituzione e dal Regolamento dell’Ordine, può enucleare interiormente lo stato di coscienza e la qualità energetica propri del segno zodiacale, sotto il cui presidio analogico si colloca. Genericamente i segni dello Z. intendono ricordare ai Massoni le diverse tipologie umane, ognuna diversa da tutte le altre. Quindi essi sono un vero e proprio appello all’applicazione costante ed oculata del principio della Tolleranza. Come il G.A.D.U. simboleggia la Verità, i segni dello Z. rappresentano e ricordano infatti l’esistenza delle singole verità individuali.