Dizionario massonico G-M

G: Per la Libera Muratoria la lettera “G”, che compare al centro della Stella fiammeggiante (v.) riveste grande importanza. Nell’ambito della comunità italiana, le sono stati attribuiti molti significati: Grande Architetto dell’Universo, Geometria, Gnosi, Genio, Gabaon, Generazione e Gravitazione. Altrove viene interpretata come simbolo di Dio (God oppure Gott) ed ancora Geometry.

G.A.D.U.: Abbreviazione massonica del nome di Dio (v. Grande Architetto dell’Universo).

G. O. I. : V. Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani.

Gabinetto di Riflessione: Il termine identifica uno dei locali costituenti la Loggia massonica. Si tratta di una cameretta oscura, in cui vengono isolati i profani prima della cerimonia di Iniziazione.In quella tenue luce il profano si troverà di fronte un Testamento, che dovrà compilare dopo aver riflettuto sul significato dei simboli che lo attorniano, rispondendo con semplicità e naturalezza estrema alle tre domande che gli sono poste.

G.A.D.U.: Abbreviazione massonica del nome di Dio, del Creatore, dell’Organizzatore di tutte le cose, dell’inconoscibile, definito dalla Massoneria il Grande Architetto dell’Universo (G\ A\ D\ U\ ). Tale denominazione puntualizza che l’Istituzione massonica non è una religione, in quanto non vi si pongono problemi teologici né vi si indagano le qualità dell’Essere Supremo. La Massoneria non è settaria né faziosa né anticlericale, accogliendo nel suo seno uomini diversi in eguaglianza di posizioni, e di qualsiasi fede religiosa. Tuttavia essa respinge quanti pretendono di esercitare il monopolio di Dio, o di essere gli unici detentori della Verità, ed in nome di tale dogma vuole imporre una fede dannando chi in essa non crede. Contro costoro essa si ribella, affermando che solo nell’adogmatismo possono essere affermati i diritti della libera coscienza e del libero pensiero.

Gioielli: Sono definiti G. le insegne distintive di Loggia, di norma appese con un nastro, sia al collo che come medaglia. In genere vi sono evidenziati il nome, il numero distintivo e l’Oriente di appartenenza della Loggia. Pure G. sono chiamati gli ornamenti, generalmente in metallo, distintivi delle cariche dei Dignitari e degli Ufficiali di Loggia. I principali di questi sono: la Squadra (v.) del Maestro Venerabile; la Livella (v.) del Primo Sorvegliante; la Perpendicolare o Filo a Piombo (v.) del Secondo Sorvegliante; il Libro della Legge (v.) dell’Oratore; le due Penne incrociate del Segretario; la Chiave (v.) del Tesoriere; una Spada dell’Esperto; due segmenti incrociati del Maestro delle Cerimonie; una Colomba dei due diaconi; due Spade incrociate del Copritore Interno e del Tegolatore; il Borsello dell’Elemosiniere, ed una Squadra con appesa una cornice comprendente il triangolo ed i tre quadrati di Pitagora per l’Ex Maestro Venerabile. L’espressione G. immobili indica invece la Pietra Grezza, la Pietra Cubica ed il Quadro di Loggia o la Tavola da Disegno. L’espressione G. mobili indica la Squadra, la Livella ed il filo a Piombo, in quanto possono passare da un Fratello all’altro, a seconda della funzione svolta durante i Lavori.

Gradi Massonici: I Liberi Muratori si distinguono nei tre G. di: Apprendista, Compagno d’Arte e Maestro Massone. I passaggi di Grado possono essere concessi quando il Fratello abbia dato segni di aver progredito nell’apprendimento dell’Arte Reale e della cultura Massonica, e decorso almeno un anno di vita massonica nel Grado. La Loggia, con domanda motivata al gran Maestro, può chiedere eccezionalmente il nullaosta per l’abbreviazione dei termini di permanenza in uno dei primi due Gradi Simbolici ove il Fratello abbia dato particolare prova di maturità, di cultura massonica e di attaccamento alla Comunione (Art. 10 della Costituzione del Grande Oriente d’Italia).

Gradini: Definiti anche scalini, sono sopraelevazioni che consentono al passo umano il passaggio graduale da un livello inferiore ad uno superiore. In Massoneria i gradini assumono significanze simboliche di primaria importanza. Il gradino singolo è quello che distingue il piano del pavimento del Tempio dal livello in cui si sistemano i Fratelli che partecipano al Lavoro rituale. Il pavimento (v.) è situato a livello profano, mentre i Fratelli si collocano ad un livello superiore, conseguito attraverso l’iniziazione muratoria, simbolo della consapevolezza della responsabilità affidata ad ogni Massone di rappresentare un esempio per la profanità, grazie ad un’etica comportamentale acquisita con la comprensione dei principi, delle regole e delle limitazioni imposte ai suoi adepti dalla Libera Muratoria speculativa universale.

Grembiule: Il G. è il capo d’abbigliamento massonico principale, e dovrebbe essere in candida pelle d’agnello. Il massone vede nel G.: · il simbolo del lavoro e dell’attività; · il simbolo del corpo fisico e dell’inviluppo materiale di cui lo Spirito si riveste per partecipare da attore protagonista all’Opera Universale; · la protezione della parte inferiore del corpo, sede delle passioni e degli istinti materiali, a significare che nel Tempio solo la parte superiore, sede delle facoltà razionali e spirituali, deve partecipare intensamente ai Lavori.

Guanti: Nel Medioevo l’Apprendista Libero Muratore doveva offrire un paio di G. a tutti i membri dell’Officina. Nella Massoneria moderna invece è il neofita che riceve due paia di G. Il primo paio è destinato a lui: dovrà evitare di macchiarne il candore, poiché le mani del Massone devono sempre essere pure. Il secondo paio sarà offerto dall’Iniziato alla donna che stima di più.

Hiram: Nome che parrebbe derivato dai monosillabi “Hi” (vivo) e “Ram” (elevato), indicante quindi la massima elevazione spirituale raggiungibile dall’uomo. H. è personaggio chiave del rituale d’iniziazione al Grado di Maestro (v.), quindi è collocato al centro della Tradizione massonica, quale architetto sovrintendente ai lavori di costruzione del Tempio di Salomone. Esperto nella fusione e nella forgiatura dei metalli, nella lavorazione della pietra, in carpenteria e falegnameria, secondo una leggenda probabilmente ideata dall’Ashmole ed ispirata al culto di Osiride, sarebbe stato ucciso da tre operai Compagni d’Arte, che intendevano estorcergli la parola di passo da Maestro, onde percepire un immeritato salario superiore. A seconda dei Riti massonici, gli assassini di Hiram assumono nomi diversi.

Iniziato: Termine derivato dal latino initium, che indica colui che si avvia lungo il cammino indicato dall’Iniziazione (v.), allo scopo di sviluppare le energie interiori possedute allo stato latente. Sono considerati I. i filosofi ritenuti eredi intellettuali di antiche fratellanze che si occupavano di Ermetismo, di Gnosi, di Qabbalah, di Alchimia, e di quelle scienze spesso definite occulte.

Iniziazione: Complesso di riti o cerimonie con cui, presso le popolazioni a livello etnologico (v.), si effettua il passaggio di un membro della comunità tribale da una condizione di vita ad un’altra, oppure si accede ad una società segreta. Nelle religioni misteriche d’epoca classica ed ellenistica attraverso l’I. si passa dallo stato (o mondo) profano a quello sacro. Da epoche immemorabili gli uomini si sono riuniti per comunicare ad altri uomini, in forma rituale e sacrale, l’esperienza di una realtà esistenziale sconosciuta. Durante cerimonie solenni, il candidato, che ha deciso di affrontare tali esperienze e che è stato ritenuto qualificato, inizia un nuovo percorso nella vita, avendo vissuto una nuova realtà. A tale esperienza, del tutto incomunicabile ai non iniziati, viene tradizionalmente dato il nome di Iniziazione.

Irregolare: Viene convenzionalmente definita irregolare la Loggia massonica, così come la Grande Loggia od il Grande Oriente, che escluda dai Lavori rituali: a) il Libro Sacro posto sull’Ara massonica con sovrapposti Squadra e Compasso; b) l’evidenziazione nel Tempio della dedica dei Lavori “Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo”, nella tradizionale forma abbreviata A\G\D\G\A\D\U\. É anche definito I. qualsiasi organismo massonico che ammetta le donne all’Iniziazione, e quindi agli stessi Lavori muratori.

J: Lettera con la quale si identifica la Colonna posta alla destra della porta d’accesso al Tempio massonico. Essa è l’inizio della parola sacra dei Compagni d’Arte, ovvero Jachin (versione latina) o Jakin (versione nordica), avente il significato di “ben saldo”. Presso le Obbedienze nordiche viene tradizionalmente invertita l’attribuzione delle Colonne e delle relative parole sacre, per cui la Colonna “J” vi diventa attributo degli Apprendisti Liberi Muratori V. Colonne.

Jachin: Così sillabato rappresenta la versione latina, mentre secondo quella nordica è Jakin. Era stata in tal modo chiamata una delle colonne poste circa 3.500 anni fa all’ingresso del Tempio di Salomone, in Gerusalemme (v. Boaz). La Libera Muratoria ha adottato come simbolo operativo, che ne definisce la finalità, la costruzione del Tempio di Salomone, cui fa riferimento anche ritualmente, sia a livello Loggia che in quasi tutti i Corpi Rituali. Il fine ultimo della Massoneria è comunque la costruzione del tempio dell’Umanità. I Massoni tendono a lavorare la propria pietra grezza fin dall’apprendistato, per trasformarla in pietra cubica. Solo allora ogni pietra squadrata potrà far parte della costruzione. Evidente che in realtà si tratta di spogliare l’iniziato di ogni scoria profana residua, attraverso il lavoro assiduo che ognuno deve compiere su se stesso, avendo assimilato quanto ha appreso in Loggia lavorando fianco a fianco con i suoi fratelli. Adottati i principi massonici, li applica anche nella sua vita profana, al di fuori del Tempio, con coerenza estrema. É così che l’uomo libero e di buoni costumi, che è stato virtualmente iniziato diventando Apprendista, diventa Compagno d’Arte, acquisendo il diritto ad esprimere le proprie opinioni. Occorre rilevare che la tradizione delle obbedienze nordiche contempla l’inversione delle Colonne, per cui la “J” vi diventa Colonna e Parola Sacra degli Apprendisti Liberi Muratori.

Landmarks: Termine inglese traducibile in limiti, termini, segni di confine, linee di demarcazione. Fu usato per la prima volta nel 1721, ed è poi stato citato negli atti costitutivi delle Grandi Logge che hanno giurisdizione nelle Obbedienze delle varie nazioni. Il termine viene spesso confuso con regole e principi fondamentali della Massoneria.

Lavori Massonici: V. Tornata.

Lavoro: (L. interiore): Il Massone svolge il proprio lavoro in gruppo, insieme con gli altri fratelli di Loggia, o singolarmente. Il suo è un lavoro di ricerca e di costruzione. Nel suo compito egli si avvale degli esempi e del consiglio che gli vengono dagli altri fratelli, pur non trascurando l’aspetto che, per il suo stato di iniziato, ognuno è maestro di se stesso. Il massone per svolgere il suo lavoro utilizza gli strumenti che gli provengono dall’Arte. Essi sono di due diverse natura. La prima è esoterica, in riferimento alle varie forme del pensiero che non sono comunicabili, come l’intuizione, la riflessione, la contemplazione, la meditazione. I simboli, i rituali e le allegorie sono mezzi sfruttati per facilitare l’insegnamento di tali forme di pensiero. La seconda natura è essoterica e si riferisce al raziocinio, alla disciplina e al rigore interiore, che sempre devono accompagnarsi ai lavori interiori. É molto difficile distinguere il confine fra le due diverse nature, esoterica ed essoterica, degli strumenti della Massoneria. In ogni modo, per utilizzarli bene occorre conoscere a fondo l’Arte che comporta la padronanza dei metodi speculativi e operativi della Massoneria. Y (L. massonico): La libertà interiore, almeno considerandola nella sua potenza, dovrebbe essere concepita senza limiti. Succede, invece che siamo soggetti a profonde restrizioni interiori, che ci impediscono non solo la libertà di manifestarci ma addirittura di concepire un accrescimento dei nostri limiti. La maggior parte delle volte siamo noi stessi a costruire i nostri limiti, in genere persuasi da irrazionali timori nei riguardi del diverso. Questo avviene più o meno inconsapevolmente.

Leggenda di Hiram: Di fondamentale importanza nella moderna Libera Muratoria speculativa, la L. è revocata nel rituale per l’iniziazione al Grado di Maestro Massone (v. Hiram).

Leggi naturali: (G.O.I.) Il termine Legge può ingenerare reazioni contrastanti. Da un lato è sinonimo di ordine: non si possono concepire significati e finalità della vita se la legge imperante è una non legge, cioè il caos. D’altra parte l’ammettere a priori l’esistenza di leggi predefinite, senza ricerca di spiegazioni, comporta una visione dogmatica della vita, che tende a porre pesanti limitazioni, non solo alle nostre libertà ma anche alle nostre responsabilità. Osservando l’evoluzione, ci appare evidente che la vita tenda verso un ordine crescente, ottenuto con grandi sforzi da parte degli esseri viventi che della vita fanno parte. Questo presuppone l’esistenza di L., la cui scoperta e libera interpretazione è sempre lasciata alla responsabilità ed all’iniziativa di chi vive. Sembrerebbe perciò che la vita sia attratta ed ispirata da un Ordine superiore, e che compito degli esseri viventi sia di scoprire ed interpretare, seguendo le proprie ispirazioni interiori, i significati di tale Ordine.

Libero Muratore: Nome alternativo con il quale viene definito il Massone (v.).

Libero: Termine impiegato per identificare chi non ha padrone, contrapposto quindi a schiavo. È veramente L. chi: gode di piena libertà fisica, di azione, di espressione del pensiero e di movimento; ha il potere di decidere in modo autonomo e di agire secondo la propria volontà; non è sottoposto a vincoli, obblighi ed impegni; non è condizionato né limitato da legami familiari o sentimentali; non accetta alcun tipo di legame come necessario ed indispensabile; non è sottoposto ad autorità dispotiche od a norme o sistemi tirannici. Il termine L. applicato all’essere umano significa non accettare di farsi dominare dai potenti, e non desiderare di dominare gli altri, specie se inermi. L. è colui che detiene il potere di decidere in modo autonomo, e di agire secondo la propria volontà. Per chi è veramente L., il potere di tipo profano, frutto di convenzioni mutevoli, non ha mai carattere sacro: chi é affascinato da tale potere non potrà mai essere “Libero”. È L. colui che aspira ad emanciparsi dai vincoli della società, della classe, della razza, del partito e della stessa religione. È L. chi non subisce supinamente condizionamenti esterni, non ha pregiudizi e non è vincolato da preconcetti e da dogmi di qualsivoglia natura. Nel rispetto della Libertà altrui, è L. colui che compie o non compie certi atti esclusivamente secondo la determinazione della propria volontà guidata dalla coscienza.

Libertà: Significa facoltà di vivere, di muoversi, di agire e di esprimersi in modo autonomo, secondo la propria volontà e la propria natura, senza essere sottoposti a limitazioni e costrizioni di alcun genere. Y (G.O.I.) Ogni essere vivente deve sempre godere della L. di manifestarsi nella vita, secondo le proprie dignità, qualificazione e possibilità. Si hanno due generi di L.: quella esteriore e quella interiore. Nella vita esse si compenetrano a vicenda, pur essendo di natura differente. La L. esteriore è quella che consente di partecipare pienamente alla vita esteriore. Senza di essa, la dignità degli esseri viventi non può raggiungere i livelli che ad essa debbono competere. La L. interiore è quella che consente di cercare senza vincoli la propria identità. Ad essa si oppongono i dogmi, quelli che ci vengono proposti dall’esterno e quelli la cui origine è interiore, che sono assai più insidiosi e difficili da combattere, perché spesso non affiorano chiaramente alla coscienza. Per i motivi addotti, è compito di ogni uomo libero e responsabile il superare il pensiero dogmatico, di qualsiasi genere esso sia.

Libro della Sacra Legge: Emblema massonico della spiritualità più elevata, a cui il Libero Muratore si ispira nell’impegno assunto di operare eternamente a sgombrare l’Ordine dal Caos. Non ha alcun carattere religioso, intendendo unicamente rappresentare il principio del Sacro, cui è intimamente legato ogni essere umano dotato di raziocinio. Pertanto esso è costituito dalla Bibbia nella Loggia ove prevale la tradizione tipicamente occidentale, dal Corano nei paesi di tradizione musulmana, dai Veda nei paesi orientali di tradizione brahminica, e da un libro non scritto (bianco) od edito in caratteri completamente scomposti nelle Logge di tradizione mista, onde consentire ad ognuno di leggervi quanto ritiene rappresentare il compendio superiore dei Sacri doveri e dei precetti da osservare.

Livella: Strumento passivo, munito di capacità di impiego orizzontale e verticale, più completo quindi della perpendicolare (v.). Simboleggia l’uguaglianza sociale, base del diritto naturale, l’equità nella valutazione degli uomini, delle cose e degli eventi, che debbono essere considerati e meditati nella loro sostanza e mai secondo le loro forme ed apparenze. La L. insegna che la conoscenza dev’essere rapportata al piano terrestre, il cui livello è unico, che interessa direttamente l’uomo, e rappresenta il corretto impiego delle conoscenze acquisite. Quando l’Apprendista viene elevato a Compagno d’Arte si dice che passa dalla Perpendicolare alla L. il che significa che egli, dopo aver approfondito gli elementi della conoscenza, diventa capace di considerarli nelle loro molteplici relazioni con l’universo.

Loggia: Termine derivato dal francese loge e dal franco tedesco laubja, pergola. La L. rappresenta sia il locale (Tempio) adibito alle riunioni rituali sia, estensivamente, l’assemblea stessa dei Fratelli. Il nome deriva dalle baracche costruite sul luogo di lavoro dalle corporazioni edilizie medievali, che servivano anche per le riunioni dei soci muratori e costruttori per la discussione dei progetti di costruzione. La L., corpo primario e fondamentale della Comunione, è la collettività autonoma e sovrana dei Liberi Muratori ritualmente e regolarmente costituita per lo svolgimento dei Lavori Massonici; si riunisce almeno una volta al mese, lavora secondo la Costituzione, il Regolamento dell’Ordine ed il Regolamento interno.

Luci: Termine che in Massoneria indica i tre primi Dignitari cui è affidato il governo di ogni Loggia, ovvero il Maestro Venerabile (v.), il Primo Sorvegliante (v.) ed il Secondo Sorvegliante (v.). Quando essi si riuniscono per l’adozione di decisioni formano il Consiglio delle L. (v.), mentre una loro riunione, convocata per adottare provvedimenti disciplinari nei confronti di Fratelli ritenuti colpevoli di colpa massonica, viene chiamato Consiglio di Disciplina (v.). Attributi delle tre L. della Loggia sono rispettivamente la Saggezza (Minerva), la Bellezza (Venere) e la Forza (Ercole).

Luna: il simbolo della L. è presente nel Tempio massonico sia all’Oriente, alla sinistra del Maestro Venerabile, sia nel quadro di Loggia (v.). Simboleggia l’immaginazione, che riveste le idee di una forma appropriata. Rappresenta inoltre la comprensione e la femminilità passiva.

Maestro Massone: Designazione del terzo Grado della Massoneria, attributo dell’Iniziato che è potenzialmente riuscito ad assimilare tutti i segreti dell’Arte Reale. Fu introdotto nella Massoneria inglese solo a partire dal 1733. Fino ad allora esistevano infatti due soli gradi, ovvero quello d’Apprendista (v.) e quello di Compagno d’Arte (v.). La Maestria rappresenta ritualmente e simbolicamente l’iniziazione massonica definitiva. Il titolo di M. era prima di allora riservato unicamente al Compagno eletto alla conduzione della Loggia, l’attuale M. Venerabile (v.). Fu a quel tempo che entrò nella ritualità la leggenda di Hiram (v.), di origini mai completamente chiarite.

Maestro Venerabile: Il M.V. ispira, presiede, governa e rappresenta la Loggia; nell’esercizio del magistero iniziatico la sua autorità è sacra ed inviolabile. Egli svolge gli atti rituali di sua competenza, esegue, con la collaborazione dei Dignitari e degli Ufficiali, le deliberazioni adottate dalla loggia, ed è responsabile dell’esecuzione delle deliberazioni degli Organi del Grande Oriente. Può essere eletto fra i fratelli che abbiano non meno di tre anni di anzianità nel Grado di Maestro e che abbiano ricoperto una carica di dignitario per almeno un anno, Rimane in carica un anno, e può essere eletto tre volte consecutivamente. Alla scadenza del suo mandato, non può essere rieletto M. V. nel triennio successivo, in nessuna Loggia della Comunione.

Maglietto: Nel lavoro compiuto su se stesso dall’Apprendista, il M. è l’emblema della volontà manifestata nell’esecuzione del suo compito. Senza la volontà, non è possibile spogliare cuore e mente dai vizi, dai pregiudizi, dagli errori e dalle ipocrisie che, in varia misura, ognuno ha in comune con il resto dell’umanità. Con la volontà si rimuovono tali ostacoli naturali e si superano le difficoltà. Il M. è simbolo dell’intelligenza che agisce, persevera e sempre controlla l’azione e la parola. Il M. è utensile attivo, ed è l’emblema della logica, senza la quale è impossibile il discernimento giusto e razionale. Esso rappresenta la maestà del potere iniziatico insito nella Libera Muratoria, e la saggezza della Luce emanata dall’Oriente della Loggia attraverso la mediazione del Maestro Venerabile, coadiuvato dai due Sorveglianti. Pure dotati di M.: è quindi anche volontà di ben fare ed autorità per ben dirigere tutti i Lavori dell’Officina.

Massone: Detto anche Libero Muratore, è la denominazione attribuito ad ogni membro attivo della Massoneria Universale. L’Istituzione dei Liberi Muratori ha un unico obbiettivo, identificato nell’elevazione e nel progresso dell’uomo e, conseguentemente, dell’umanità intera. Per conseguirlo, non sceglie il metodo dell’insegnamento, peraltro inapplicabile e quindi escluso nel campo esoterico, ma la ricerca personale, propiziata dall’impegno collettivo nel Tempio, arricchita dall’esperienza dei singoli, stimolata dall’emulazione e rafforzata dall’esempio. Ciò perché la Massoneria non ritiene di avere Verità da trasmettere, pur ribadendo la validità di valori morali validi in ogni tempo e luogo, espressi nell’esaltazione suprema della libertà materiale e spirituale, diritto-dovere d’ogni essere umano e di qualsiasi consorzio civile. Il M. non fa parte di un gregge e non accetta pastori. Egli non mira ad apparire, ma ad essere, ed è portato a conoscere, valutare, scoprire comprendere e meditare tutto su tutto, sfruttando unicamente il proprio raziocinio. Requisito fondamentale d’ogni M. è la condizione di “uomo libero e di buoni costumi”. Uomo libero significa non schiavo di ristrettezze mentali, di pregiudizi e credenze, ma di mente aperta e tollerante, disposto quindi a ricercare attivamente ogni possibile fonte di conoscenza e di verità. Uomo dotato di un atteggiamento mentale imparziale, pronto a modificare idee precedenti ed a sperimentare, desideroso di passare dalle tenebre alla Luce. Di buoni costumi significa uomo dotato di qualità fisiche, animiche e spirituali che non lo pone solo in armonia col mondo di relazione in cui vive ed opera, ma lo conduce a sviluppare quell’intelligenza intuitiva che porta a compiere il salto qualitativo da uomo determinato dall’ambizione e dall’egoismo a Uomo teso ad integrare la propria natura nel ritmo della Legge universale di Evoluzione ed Amore. Si può dire in sintesi che il M. sia alunno di una scuola del pensiero democratico, in cui si formano uomini di spiritualità superiore. Rappresenta l’ideale della comunanza umana, che va cancellando dalla società ogni privilegio ed ostilità di razza, di casta e di nazione, onde congiungerli tutti, in armonica varietà, sotto una comune legge di libertà, di giustizia e d’amore. La Massoneria è accusata di creare sacerdoti della dea Ragione, operatori adogmatici privi delle regole canoniche ideate essenzialmente a sostegno dei cosiddetti portatori della Verità e del loro potere temporale, ed è quindi combattuta da quanti hanno creato il mito della saggezza imposto dal dogma. Le circa trecento scomuniche comminate dalla Chiesa di Roma contro la figura del M., non hanno certo avuto l’effetto auspicato, considerato il fatto che moltissimi sono stati i prelati, anche principi della Chiesa, che hanno comunque voluto e conseguito l’iniziazione muratoria. L’unica conseguenza è stata che, specie in alcuni paesi (come soprattutto l’Italia), la scomunica (v.) ha costretto la Massoneria alla difensiva, trasformandola in un’associazione forzatamente riservata, a tutela della privacy dei suoi adepti, spesso soggetti a ritorsioni o vere persecuzioni nell’ambito professionale in cui operano profanamente. Contro tali atti assolutamente ingiustificati, il Grande Oriente d’Italia ha da qualche anno istituzionalizzato un apposito fondo di solidarietà, mediante il quale interviene per tutelare legalmente ogni M. oggetto di discriminatorie censure attuate contro di lui, come sola conseguenza della sua appartenenza all’Istituzione, dai mezzi d’informazione, da enti pubblici o dalla stessa magistratura. (v. La Luce massonica, di A. Sebastiani, Ediz. Hermes. 1992, Vol. 1°).

Mattoni: Termine massonico con il quale vengono definite le offerte in denaro versate nel Sacco dei Poveri, detto Tronco della Vedova

Mazzuolo: v. Maglietto.

Melagrana: Frutto originario dell’Oriente, simbolo della fertilità, della fecondità, della proliferazione e della discendenza numerosa. Il frutto ricorda quindi il biblico “crescete e moltiplicatevi”. In vari catechismi massonici, i semi della M. sono paragonati ai Fratelli Liberi Muratori che popolano la Terra. Nel Tempio Massonico un gruppo di quattro M: disposte a piramide viene sistemato sulla Colonna J dei Compagni d’Arte.

Menorah: Nome ebraico del candelabro sacro collocato da Mosé nel Tabernacolo, accanto all’Arca della Santa Alleanza (v.). É costituito da sette braccia, con ventidue ingrossamenti (mandorle, boccioli, fiori ), tre per ogni braccio più uno sullo stelo principale. Al culmine di ciascun braccio è posta una fiamma. Alcuni associano ad ogni ingrossamento una lettera dell’alfabeto ebraico e, conseguentemente, della sua trasposizione numerica, considerandolo quindi parte della simbologia cabalistica. É ornamento del Tempio massonico, collocato accanto al Libro della Legge Sacra.

Metodi del G.O.I.: Il Grande Oriente d’Italia: · lavora alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo; · osserva gli Antichi Doveri, usi e costumi dell’Ordine; · adotta i rituali conformi alla Tradizione muratoria; · apre il Libro della Sacra Legge sull’Ara del Tempio, e vi sovrappone la Squadra ed il Compasso; · segue il simbolismo nell’insegnamento e l’esoterismo nell’Arte Reale; · applica la distinzione della Massoneria nei tre Gradi di Apprendista, Compagno d’Arte e Maestro; · insegna la leggenda del terzo Grado; · non tratta questioni di politica e di religione; · inizia solamente uomini che siano liberi e di buoni costumi, senza distinzione di razza, cittadinanza, censo, opinioni politiche o religiose (Gran Loggia del 19-20 Marzo 1994 – Art. 5 della Costituzione dell’Ordine).

Musica Massonica: Fra i supporti ai Lavori massonici, un posto di particolare importanza è occupato dalla musica, quale fattore capace di agevolare la concentrazione e la meditazione, quindi, in ultima analisi, la spiritualità delle Tornate. Vari famosi compositori hanno prodotto musiche rituali massoniche, come il Fratello Jean Sibelius e, più recentemente, Domenico Guaccero, autore nel 1965 di un pregevole Pentalfa per quartetto e tastiera. Tra i monumenti della M. vanno però elencati la Nona Sinfonia di Beethoven, il Flauto magico (v.) di Mozart ed il Messia di Händel (composto su libretto del massone A. Pope). È opportuno mettere l’accento sulla massiccia produzione di M. da parte del Fratello Wolgang Amadeus Mozart, che in tutte le circa 250 opere composte dopo la sua associazione all’Ordine Massonico (gennaio 1785) ha incluso un chiaro e perentorio accento rituale.