La Storia della Loggia Costantino Nigra

Prefazione: in tutto questo documento, per ovvi motivi di Privacy, si sono omessi i nomi propri dei fratelli, anche quelli che relativi a tempi remoti,  fatto salvo coloro la cui notorietà, per aver ricoperto cariche importanti nell’Istituzione o per qualsiasi altro motivo non dipenda esclusivamente  da  queste pagine.

Massoneria nel Canavese

La Costantino Nigra non è la prima Loggia esistita nel Canavese. Infatti il 17 maggio 1809 veniva rilasciata, dal Grande Oriente di Francia, la Patente alla Loggia La Sincère et Parfaite Union fondata nel dipartimento della Dora da alcuni collaboratori di Auguste Jubé, barone della Parelle e prefetto della Dora che diverrà Venerabile d’Onore. Alla sua fondazione la Loggia conta su sedici italiani tra cui un prete. Nel 1810, nel 1813 e nel 1814 è Maestro Venerabile Landrier, capo battaglione a riposo e cavaliere dell’Impero.

Nel 1899 e nel 1901 il Grande Oriente d’Italia approva le elezioni della Loggia di Rito Scozzese all’obbedienza del G.O.I. Dal 1902 al 1910 la Loggia ha indirizzo in Via Perrone 2 presso l’avv. Giacomo Saudino. Nel 1911 e nel 1913 è Venerabile Giacinto Demarca, con indirizzo presso la Banca Canavesana, e nel 1914 Felice Faccio, Castellamonte. Nel 1918 ha ancora indirizzo presso Felice Faccio.

Come risulta dall’Annuario 1918 – 1919 esisteva ad Ivrea anche un Triangolo all’Obbedienza della Ser.ma Gran Loggia d’Italia, detta di Piazza del Gesù.

Nel 1919 è maestro Venerabile Giovanni Pomella, elettrotecnico. Nel 1920 e nel 1921 Piero Sarpi. La Loggia è rappresentata ai solenni funerali del Gran Maestro Nathan passato all’Oriente Eterno il 9 aprile 1921. Nel 1922 è Venerabile Achille Levi Bianchini, con indirizzo presso lo Studio Elettrotecnico Giovanni Pomella, e, dal 1923 al 1925, ancora Piero Sarpi. Nella riunione del Consiglio dell’Ordine del 21 dicembre 1924, in concomitanza con le repressioni fasciste, il Gran Maestro la dichiara sciolta.

Scorrendo le professioni dei 112 Fratelli che hanno fatto parte, secondo l’archivio del G.O.I., di questa Loggia, si rileva come fosse vivo e sentito lo spirito universalistico della Massoneria. Troviamo infatti professionisti, ufficiali, meccanici, commercianti, impiegati, studenti, insegnanti e possidenti. I nomi dei Fratelli, ancor più delle professioni possono dimostrare come alla nostra Istituzione appartenesse la parte migliore della Società.

È appena passata la bufera della seconda guerra mondiale, siamo, come si legge nel verbale, il 9 dicembre 1945 quando, A.G.D.G.A.D.U.si sono riuniti sette Car. Fr.i quali dichiarano di voler fondare una R.L. di rito Scozzese Antico ed Accettato che si renda continuatrice della R.L. Il Progresso all’Or. d’Ivrea.

I fondatori predetti deliberano di fissare il titolo distintivo della Loggia sul nome del Pot. Fr. PIERO SARPI già Ven. della Loggia dell’Or. di Ivrea.

 

La Loggia si riunisce nuovamente

Il 24 XII 1945 all’Or. di Caluso per procedere alla concessione dell’aumento di salario ai Fratelli (nomi).

Il 30.1.1946 all’Or. di Ivrea per procedere alla elezione effettiva di Dignitari e Ufficiali.

Il 18 luglio 1946 un Consigliere dell’Ordine per il Piemonte appartenente alla R.L. Propaganda trasmise al Gran Maestro la documentazione necessaria per ottenere la regolarizzazione e la concessione della bolla di fondazione della R.L. PIERO SARPI all’Or. di Caluso.

La bolla di fondazione reca la data del giorno 27 del mese XI dell’anno di V.L. 000946, e dell’E.V. il giorno 27 gennaio 1946.

Il 24 aprile 1947 la Loggia è trasferita all’Oriente di Ivrea.

La continuità tra la Loggia Il Progresso e la Loggia Piero Sarpi è dimostrata dalla presenza nel piedilista di molti Fratelli appartenuti alla Loggia Il Progresso.

Tra il 1945 e il 1958 transitano nel piedilista della Piero Sarpi 54 Fratelli.

Difficoltà della R.L. Piero Sarpi

Il 6 marzo 1958 il M.V. (nome) fa presente, al Gran Maestro Umberto Cipollone, che:

……La Famiglia Massonica della Valle della Dora Baltea e precisamente la R.L. Piero Sarpi di Ivrea è venuta, dopo la dipartita del G.M. avv. Lenzi a disgregarsi sempre più sensibilmente

1°) Per mancanza di locali 2°) Per mancanza di un vero incentivo ed assistenza tra i Fr. a perseverare nel raggiungimento del nostro fine        Di modo che quasi molti degli elementi che costituivano la nostra officina, un po’ delusi ed un po’ stanchi, si sono dileguati, ……        Ad Ivrea c’era e c’è attualmente operante ed efficiente per numero e per qualità una seconda L. all’obbedienza di Palazzo Falletti (R.L. Eporedia).        Sebbene attualmente non ricoprente alcuna carica nella Piero Sarpi, ma come ex Ven. della medesima, nonché ex Saggissimo del Capitolo, ebbi alcuni incontri (personali) con esponenti della R.L. Eporedia e ci trovammo, sovente, nella situazione di discutere sull’opportunità d’intesa sui lavori di interesse locale.        Io, personalmente ho creduto di aderire, attraverso personali frequenti contatti alle tesi da loro sostenute.

Ora comprendendo la necessità della nostra famiglia, pur restando fedele ed aderente alle direttive Vostre, riterrei utile un vostro, più che consiglio, una vera e propria direttiva a tale riguardo tenendo ben presente che lo scopo ultimo sarebbe quello di portare tacitamente tutti i componenti della R.L. Eporedia da Pal. Falletti alla Vs obbedienza.

       Penso, che non potrà sfuggire alla Vs perspicacia l’importanza di questa azione di penetrazione ed attrazione dopo, colla certezza che ad Ivrea, Canavese ed Aosta (per intese verbali già intervenute) si potrebbe avere una famiglia operante ed efficiente al massimo.

Confido nella Vs lungimirante azione e soprattutto direttiva al fine di non incorrere in errori di valutazione e sopratutto di poter operare degnamente per il bene della Massoneria.

Vogliate scusare la mia libertà ed al contempo gradire il mio deferente triplice fraterno saluto.

Fusione delle logge

Il Gran Maestro nel 1959 concede l’autorizzazione alla fusione delle due Logge nella nuova Loggia Sarpi Eporedia 22. La Loggia, nonostante tutta la buona volontà dei Fratelli non riesce a sopravvivere ed è diroccata nel 1962.

Costituzione della R.L. 868 Costantino Nigra

Il 22 dicembre 1960 sette Fr. Maestri e cinque Fr. Apprendisti si rivolgevano al Ser.mo. Gran Maestro della Ser.ma. Gran Loggia dei Liberi ed Accettati Massoni d’Italia dichiarando “Noi Sottoscritti Maestri Massoni, avendo a cuore la prosperità dell’Arte, siamo ansiosi di esercitare i nostri migliori sforzi, allo scopo di promuovere e diffondere i genuini Principi e di costituire UNA LOGGIA da denominarsi Costantino NIGRA”.

Il Ven.mo. Gran Maestro preso atto della domanda approvava la Costituzione della R. Loggia. COSTANTINO NIGRA nella Città. d’Ivrea in data 3 febbraio 1961. Da tale data, anche se la Bolla, recante il numero 7, era rilasciata solo in data 24 novembre 1963, la Loggia era operativa e il 27 gennaio 1962 aveva luogo la prima iniziazione.

 Un consistente numero di Fratelli fondatori proveniva dalla R.L. Risorgimento all’Oriente di Torino.

Rileviamo che nel dicembre del 1965 si riuniscono otto Fratelli che decidono, all’unanimità il passaggio della R.L. all’Obbedienza della Ser. Gr.Loggia Nazionale A.L.A.M. di Piazza del Gesù 47 con sede nazionale in Roma.

La bolla riguardante questo passaggio, recante la data del 29 gennaio 1968, è firmata dal G.M. Tito Ceccherini e il numero distintivo della Loggia diventa il 284.

Nel 1973, la riunificazione delle famiglie storiche della Massoneria Italiana Piazza del Gesù 47 e Palazzo Giustiniani Roma, coinvolge tredici Logge del Piemonte. Il 17 settembre 1973 alla firma di uno storico documento partecipano, oltre ai Grandi Maestri e ad alcuni dignitari delle due Obbedienze, i Maestri Venerabili delle tredici Logge. Tra questi, per la Costantino Nigra, il Fratello Tommaso Villari e per la Demetrio Cosola il Fratello Gianmatteo Mossino.

Il 1° ottobre 1973, con decreto n° 271 L.S., la R.L. Costantino Nigra assume l’attuale  numero distintivo 868.

Bibliografia

  • “Calendrier Maçonnique indicatif des assembles ordinaires du G.O. de France, pour l’an de la V.L. 5813”, Paris, Poulet, 24°, pp. 528
  • “Contributo allo studio della Massoneria italiana nell’era napoleonica” di Edwin Stolper, Rivista Massonica n° 6, 1979
  • “Le logge Massoniche piemontesi nell’età napoleonica” Atti del Convegno di Torino 24 – 25/9/1988
  • “La liberazione d’Italia nell’opera della Massoneria”, Bastoni, Foggia, 1990