Dizionario massonico M-Q

Natura: Secondo la Tradizione, il termine N. è sinonimo di Creato, e viene inteso in una forma assai più ampia rispetto a quello che viene preso in considerazione dalle scienze naturali. La N. è considerata il luogo dove si manifesta la vita, perciò comprende anche tutte quelle manifestazioni che spaziano nell’indefinibile dello spirito. In questo senso include il Macrocosmo ed il Microcosmo e, conseguentemente, tutte le creature e gli eventi che legano in qualche modo i due mondi suddetti. Per questi motivi si deve proporre all’attenzione dei ricercatori la presenza di Leggi naturali di grandissima portata spirituale, che condizionano e regolano tutte le manifestazioni della vita. Sempre tradizionalmente viene caldamente raccomandato ai ricercatori di cercare di leggere nel Gran Libro della N. Un compito arduo che potrebbe forse essere facilitato se si partisse dalla semplice considerazione che ogni essere non è altro che un tassello perfettamente inserito nel gran mosaico della N. stessa, in cui il ricercatore stesso è al contempo artefice e spettatore.

Nodo d’Amore: Termine massonico riferito al tipo di nodo applicato al Cordone di norma di colore rosso, sistemato nel Tempio tra le sue quattro pareti ed il soffitto della Volta Celeste . In totale essi sono sette, e sono comunemente noti come “nodi Savoia”, poiché raffigurati nello stemma araldico di tale casata nobiliare, unitamente alla sigla F.E.R.T. (Fortitudo eius Rodum tenuit). Tale sigla fu istituita da Amedeo VII di Savoia (il Conte Rosso, 1360-91) in onore del padre Amedeo VI (il Conte Verde, 1334-83), a ricordo delle sue gloriose imprese contro i Turchi. Il Beato Sebastiano Valfré, nell’intento di censurare l’atteggiamento libertino comune ai Savoia, diffuse la propria interpretazione di tale sigla, ovvero “Foemina erit Ruina tua”.

Non ti scordar di me: Simbolo massonico non rituale, appartenente alla tradizione tedesca, che l’adottò a partire dal 1934 quando la persecuzione nazista costrinse i membri della Gran Loggia del Sole a riconoscersi tra loro attraverso un piccolo ma significativo distintivo che lo raffigurava. Il N., un piccolo fiore azzurro dotato di cinque petali, nel linguaggio floreale significa amicizia e fedeltà, e con tale significato è entrato a far parte della tradizione muratoria. Nel suo ambito la nostalgia sentimentale interpersonale diventa dolce reminiscenza ed impegno della Brüderkette, la catena fraterna temporaneamente spezzata nella sua manifestazione visibile.

Numeri: La Libera Muratoria sfrutta frequentemente la simbologia dei N., · il Due nelle Colonne , nel Pavimento a scacchi, nella Squadra e nel Compasso , nella suddivisione del Tempio, ecc.; · il Tre nel grado dell’Apprendista , nel Delta Luminoso e nella Cazzuola ; · il Quattro nella Pietra Cubica ; · il Cinque nel grado di Compagno d’Arte e nella Stella Fiammeggiante o Pentalfa ; · il Sette nei gradini dell’Oriente e nel grado di Maestro Massone; · il Dieci nella Tetraktys pitagorica. Secondo antiche tradizioni, i N. fino a dieci hanno diversi significati, ovvero: Uno, il Cielo; Due, la Terra; Tre, l’uomo; Quattro, il Padre; Cinque, la Madre; Sei, il Figlio; Sette, il Senso; Otto, il Cuore; Nove, l’Intelligenza; Dieci, l’Estasi.

Obbedienza: Nel linguaggio massonico, il termine indica l’insieme delle Logge che, unite, costituiscono corpi sovrani, come Grandi Orienti o Grandi Logge.

Occhio: Simbolo filosofico e religioso indicante l’onniveggenza della divinità. Inserito in un triangolo equilatero illuminato diventa simbolo della Perfezione, del Vegliante in Eterno, e come tale fu adottato dalle comunità cristiane primitive, raffigurando anche la Trinità. La Massoneria l’ha adottato come raffigurazione sincretistica del Grande Architetto dell’Universo, quale simbolo di Dio, del Verbo, del Logos, dell’Onnipotente ed Onnisciente Creatore della vita in ogni sua manifestazione universale. Tale simbolo è presente in ogni Tempio massonico come Delta Luminoso , al centro della sua parete orientale, ovvero alle spalle del Maestro Venerabile della Loggia.

Old Charges: Denominazione originale degli Antichi Doveri , il cui testo fa parte delle Costituzioni della Gran Loggia Unita d’Inghilterra, redatte da James Anderson, coordinate da John Theophilus Desaguliers, e formalmente pubblicate a Londra nel 1723.

Opera al Bianco: Pratica alchemica che consente al neofita di percepire le caratteristiche sottili della materia, e di avvicinarsi allo stadio di sublimazione cosmica, realizzata in seguito nell’Opera al Rosso o Rubedo. Viene anche denominata Albedo .

Opera al Nero: Processo alchemico definito anche Nigredo , attraverso il quale il neofita arriva a cogliere l’intimo significato della materia, ovvero il centro della perfezione passiva, la potenza in attesa di diventare azione. Simboleggia la fase di autofecondazione, indispensabile per l’attuazione della rinascita dopo l’immersione nelle viscere della Terra, sintetizzata nella formula V.I.T.R.I.O.L.

Opera al Rosso: Processo alchemico realizzabile dopo l’Opera al Bianco e l’Opera al Nero, definito anche Rubedo , attraverso il quale il neofita acquisisce l’annullamento totale del proprio io e la sua rinascita alla nuova esistenza iniziatica.

Operatività: Atto dell’operare allo scopo di produrre effetti soprattutto di ordine materiale. (Massoneria) Il termine deriva dagli antichi massoni definiti operativi in quanto muratori, o costruttori, professionalmente impegnati nell’edificazione di grandi costruzioni, come le cattedrali medioevali. Con l’esaurirsi delle commesse, essi furono prima affiancati e poi soppiantati dai massoni speculativi, che ne adottarono comunque simboli, allegorie e rituali

Oratore: Carica dignitaria elettiva di Loggia, designante il depositario ed il custode della Legge, ovvero della Costituzione e dei Regolamenti dell’Ordine e della Loggia.

Ordo ab Chao: Motto universale che significa ordine dal disordine, che ogni buon Massone si impegna ad applicare interiormente, ovvero attraverso un’operatività applicata su sé stesso, tesa a sostituire l’ordine alla naturale confusione interiore dell’essere umano.

Oriente: Termine corrispondente ad uno dei punti cardinali, ovvero l’Est od il Levante, direzione da cui sorge il Sole. Ha fondamentale importanza nell’architettura, in quanto fin dall’antichità ha condizionato l’orientamento dei luoghi sacri, consacrati alla divinità soprattutto dei templi. La Massoneria universale ha ereditato dalle corporazioni muratorie medievali il privilegio dell’O. Infatti qui siede il Maestro Venerabile per dirigere la Loggia, e questo luogo sacro viene tuttora denominato Trono di Salomone. Inoltre la dimora celeste dei Liberi Muratori defunti è l’O. Eterno

Oriente Eterno: Espressione massonica indicante la dimensione che attende ogni essere dopo la morte, ovvero l’Aldilà, il mondo etereo o spirituale, il Nirvana, il Paradiso, il regno di Dio

P2: Nel Grande Oriente d’Italia è sempre esistita, fin dai tempi di Garibaldi (1877), una Loggia composta di persone importanti che preferivano non rendere ufficiale la loro appartenenza all’Istituzione, soprattutto per evitare il problema dei postulanti, ovvero le inevitabili richieste di favori e raccomandazioni. Per tale motivo quella Loggia era stata definita “Loggia coperta”. In passato avevano fatto parte di questa Loggia personaggi come Saffi, Carducci, Crispi, Bertani, Bovio, Regnoli ed Orlando. Resta il fatto che la P2 non può essere definita vera Loggia massonica. Infatti, fin dalla sua fondazione, era considerata un ricettacolo che potesse mantenere attivi e vincolati all’Ordine uomini che, per la loro posizione sociale, non avrebbero potuto essere membri di Logge ordinarie e soprattutto frequentarne i Lavori. Inoltre alcuni suoi membri si reputavano troppo importanti per dover ripetere i gesti teatrali della ritualità muratoria. Una premessa massonicamente aberrante. La Loggia infatti è il punto d’incontro dei Liberi Muratori, che si riuniscono per la celebrazione dei riti massonici, per la loro formazione culturale e spirituale, per l’approfondimento dei rapporti fraterni ed il sostegno ad iniziative umanitarie. La P2 invece non si riuniva mai. I suoi affiliati erano personalità del mondo politico, militare, finanziario ed accademico, per le quali la superloggia era una sorta di salvacondotto che esonerava dalla frequentazione dei Lavori massonici di una Loggia normale. A partire dal 1960 tale Loggia (“Propaganda 2″, più nota come “P2″), subì una degenerazione di tipo essenzialmente affaristico, che coinvolse una minoranza dei suoi molti componenti. Era allora presieduta da un massone aretino, Licio Gelli, un Maestro Venerabile che si era conquistata la fiducia del Gran Maestro in carica Giordano Gamberini grazie alla sua grande efficienza organizzativa ed al suo dichiarato disinteresse verso promozioni all’interno dell’Ordine. Mentre la P2 si sviluppava incontrollatamente, superando il migliaio di affiliati, per lo più interessati ad inerpicarsi lungo i sentieri d’una ambiziosa scalata politica ed economica, inaccettabile sia per la Massoneria che per la società civile e democratica. Il Gelli sarebbe stato presto sistematicamente al centro delle attenzioni di tutti i mezzi di informazione, per oscure grosse operazioni finanziarie, scandali d’ogni genere e propositi di interferenze politiche (s’era addirittura parlato di golpe). Nella primavera del 1981 ne nacque comunque un clamoroso scandalo che, a causa della notorietà dei personaggi coinvolti, assunse grandi dimensioni, scatenando una campagna di stampa di straordinaria virulenza diretta contro l’intera Istituzione Massonica. Dalle accuse di malversazione si passò a quelle di golpismo, per cui quasi tutte le Case massoniche vennero perquisite, le documentazioni e gli elenchi degli associati regolari sequestrati. L’infondatezza di queste accuse fu riconosciuta dalla Corte di Assise di Roma che, il 16 aprile 1994, assolse Licio Gelli dall’accusa di cospirazione politica. Il caso si era sgonfiato, ma non senza lasciare profonde cicatrici nelle Logge del Grande Oriente d’Italia che, in seguito all’esperienza negativa, ha poi definitivamente assunto una configurazione che inibisce in assoluto le Logge coperte.

Palazzo Giustiniani: Denominazione della sede storica del Grande Oriente d’Italia, assunta nel 1901 allorché l’Istituzione vi si stabilì con il Gran Maestro Ernesto Nathan.

Parola perduta: Secondo la tradizione massonica, dalla leggenda di Hiram (v.) si apprende che la P. era a conoscenza esclusiva di tre Maestri, re Salomone, re Hiram di Tiro e l’architetto Hiram Abif. Con l’assassinio di quest’ultimo la parola andò perduta. Viene però ritrovata ogniqualvolta Hiram risorga attraverso il rituale di iniziazione di un Fratello a Maestro Massone.

Parole di passo: La Massoneria non può aprire le porte dei suoi Templi ai profani, così come non può farlo con i Fratelli visitatori che non siano in grado di farsi riconoscere come membri della Fratellanza. Pertanto le P. sono identiche per l’intera Massoneria universale, in ogni parte del mondo, e variano a seconda del Grado acquisito.

Parole sacre: La Massoneria considera sacre le parole che vanno pronunciate all’atto del Toccamento (v.), ovvero quale parte del riconoscimento rituale ed iniziatico tra Fratelli. Esiste una P. per ciascun Grado dell’Istituzione, ed ognuna va scambiata secondo modalità ben definite, talvolta anche attraverso la sillabazione.

Pavimento: Nel Tempio massonico si trova il Pavimento a mosaico, a scacchi bianchi e neri, che evidenzia il concetto duale del mondo manifesto, raffigurando l’insieme di quanto è sotto il dominio dei sensi. Il P. è emblema della vita terrestre dell’uomo, con le sue alterne vicende di gioie ed afflizioni, frammista di bene e di male, di speranze e di delusioni. Inoltre esso rappresenta la rigorosa esattezza con cui tutto si compensa, nel dominio delle sensazioni fatalmente soggette alla legge dei contrasti, e raffigura l’armonia dei contrari.

Pentagramma: Simbolo pitagorico, noto in Massoneria come Stella Fiammeggiante o Pentalfa (v.).

Pentalfa: Antico simbolo esoterico che per gli Egizi raffigurava Horus, figlio di Iside e di Osiride, il Sole. Rappresentava la materia prima alchemica, sorgente inesauribile di vita, fuoco sacro, germe universale di tutti gli esseri. Il Pentalpha è un simbolo ideato da Pitagora, dopo che ebbe risolto il problema del segmento aureo, la parte del raggio di in cerchio corrispondente all’alto del decagono in esso inscritto. Il termine significa “cinque alfa”, ossia cinque principi. Ai quattro già convalidati da Empedocle, Pitagora ne aggiunse un quinto che è unitario, ovvero la natura. Il Pentagramma era dunque il simbolo dei pitagorici, ed era tracciato con una circonlocuzione che significava un triplice triangolo intrecciato. Veniva usato nella loro corrispondenza a significare “sta bene”. Il P. dei greci significava vita e salute. Nella magia bianca rappresenta il microcosmo umano: le cinque estremità del corpo (v. la figura detta Agrippa), ed i suoi cinque segreti centri di forza, che proprio la magia bianca avrebbe il potere di risvegliare. Il P. con una punta rivolta verso l’alto è considerato simbolo attivo e benefico (Magia Bianca) mentre, rovesciato, con due punte in alto, è considerato passivo e malefico (Magia Nera, Baphomet v.). Y (Massoneria) L’Istituzione Muratoria conferisce al P. il significato particolare detto “numero d’oro”, oppure “proporzione aurea”: è la proporzione ermetica per la quale la parte minore sta in rapporto alla maggiore come la maggiore sta al Tutto. É ciò che la geometria indica come divisione di una retta in media ed estrema ragione. Il valore numerico del numero d’oro è 1,618, che in pratica non viene mai usato in quanto, per la tracciatura del P., la rappresentazione geometrica è più immediata e precisa. Le proporzioni del numero d’oro si ritrovano in tutto ciò che nell’uomo crea una sensazione di armonia e di bellezza, ed il loro impiego è di grande aiuto nell’architettura. Per la Libera Muratoria la Stella Fiammeggiante simboleggia esotericamente il genio umano, inteso come raggio di Luce divina. Quindi essa costituisce sempre una promessa della Luce che deve venire. Essa rappresenta il Fuoco filosofico degli Alchimisti, che il Testi definisce la scintilla vitale comunicata dal Creatore alla materia, alchemicamente ottenuta non con la comune combustione, ma con l’acciarino o la lente ustoria. All’interno della Stella, partecipe della sua luce, staziona la lettera “G” (v.), alla quale sono attribuiti remote significanze, quali: G.A.D.U. (v.), God (Dio), Gloria, Grandezza, Gravitazione, Gnosi (v.), Geometria, Genio e Generazione. La Massoneria ha sostituito con tale lettera l’originale ” y “, (yod) ebraico, iniziale di “hahy”, il nome ebraico impronunciabile di Dio, Yhoah (Yehowah). Il P. è l’emblema del libero pensiero e del sacro fuoco del genio, che eleva l’essere umano alle grandi conoscenze superiori.

Perbenismo: Termine generalmente dispregiativo, spesso associato a falsità ed ipocrisia, che rappresenta il desiderio di apparire ad ogni costo onesti, costumati e ligi alla morale sociale comune. Talvolta tale atteggiamento costituisce una sorta di maschera, indossata per nascondere il pensiero e le intenzioni reali, di norma opposti a quelli manifestati attraverso il P. Viene talvolta impiegato durante riunioni ed assemblee per far apparire normali la condotta, l’atteggiamento, l’esposizione di opinioni anche estremiste (anarchiche, rivoluzionarie, distruttive ecc.), espresse da un oratore allo scopo di tentare la coercizione degli uditori onde perseguire finalità di norma contrastanti con quelle formalmente propugnate nell’ambito sociale in cui si svolge la manifestazione. Rappresenta quindi un subdolo e pericoloso inganno, fuorviante in quanto falso e larvato, un vero attentato alla buona fede dell’uditorio. Y (Massoneria) Rappresentando il P. l’espressione innaturale della falsità, la cui manifestazione contrasta con i principi fondamentali propugnati dall’Istituzione massonica, non può che essere condannato e combattuto, specie se adottato nel corso dei Lavori rituali. Contrastando la finalità primaria della Libera Muratoria, rappresentata dalla ricerca della Verità mediante la ragione attivata dalle Virtù e spoglia dei metalli e delle passioni, dev’essere fermamente esclusa da ogni buona Loggia. Il Massone che persistesse nell’adozione del P., è senz’altro passibile di accusa di colpa massonica, ed è pertanto perseguibile dalla Giustizia muratoria.

Perfezione: la Massoneria riconosce la P. nella sola figura del G.A.D.U., al quale proprio per tale ragione dedica i suoi Lavori. Il Massone non aspira alla P., sapendola irrangiungibile per l’essere umano, anche se Iniziato. Tende però a migliorare la propria condizione, le conoscenze e l’etica comportamentale, considerandosi quindi perfettibile.

Pietra Cubica: Rappresenta la pietra perfetta, in cui tutte le dimensioni sono tra loro uguali. É il simbolo massonico legato, con la Pietra Grezza (v.), all’allegoria della costruzione del Tempio dell’Umanità, alla cui edificazione si dedicano tutti i Massoni. Simboleggia l’uomo che, operando su sé stesso, ha superato le sue condizioni primordiali attraverso l’eliminazione sistematica e graduale, iniziaticamente pilotata, delle imperfezioni da cui era costituito. La regolarità dei nuovi elementi costitutivi conseguiti è proporzionale all’abilità ed alla diligenza di ogni singolo Artefice, messe in atto nel corso della lavorazione della sua Pietra Grezza. Quanto di purificato ed istruito si è strettamente collegato ed amalgamato nell’Apprendista Libero Muratore, si manifesterà nella sua realtà nel Compagno d’Arte, dentro e fuori della Loggia. Generalmente nel Tempio massonico la P. viene rappresentata da un Cubo di pietra posto al fianco settentrionale dell’Ara, sormontato da una piramide dalle facciate a triangoli equilateri, onde evidenziarne la perfezione costruttiva.

Pietra Grezza: Simbolo massonico legato all’allegoria della costruzione del Tempio dell’Umanità, alla cui edificazione si dedicano tutti i Massoni. Simboleggia l’uomo come l’ha creato la natura, nel suo stato rude ed incolto, caratterizzato dai vizi e dalle molte passioni che ogni Libero Muratore deve imparare a dominare. La P. simboleggia soprattutto il neofita, che non può essere utilizzato fino a quando, diventato Apprendista, la sua preparazione intellettuale e morale non abbia raggiunto un grado nella scala del perfezionamento sufficiente a fargli guadagnare la patente di affidabilità. La P. dovrà essere squadrata quel tanto che è necessario a consentirne l’impiego con le altre. Al massone viene continuamente ricordato che egli è P. che dev’essere levigata per ricavarne una ben definita personalità, richiesta dalle Leggi geometriche dell’architettura dell’Umanità. La P. dev’essere portata ad una forma più prossima possibile al cubo perfetto, va cioè trasformata dall’Apprendista in Pietra Cubica (v.), che è caratteristica del Grado massonico superiore di Compagno d’Arte.

Pilastri: Nel Tempio massonico sono tre, e sono denominati luci minori della Loggia. Vengono rappresentate con le statue di Minerva, Venere ed Ercole. Essi evocano rispettivamente la Sapienza, la Bellezza e la Forza, doti indispensabili per il proficuo Lavoro dell’Officina, che dev’essere illuminato, irradiato e reso saldo. Minerva rappresenta la sapienza, la ragione, la saggezza nell’ideare ed illuminare il Lavoro; Venere la fede e la Bellezza nel completarlo e nell’irradiarne i frutti, cioè l’accordo tra programma ed azione; Ercole la volontà e la Forza morale nel dirigerlo e sostenerlo nelle difficoltà, onde realizzarlo e consolidarlo. Questi simboli mitologici sono definiti i tre P. della Loggia, poiché si identificano con i tre Dignitari che la governano: il Maestro Venerabile, in quanto è guidato dalla Saggezza con cui gestisce ed inventa; il Primo Sorvegliante, che abbellisce la Loggia garantendovi l’Armonia; il Secondo Sorvegliante, che ne irrobustisce la struttura.

Prerogative del Libero Muratore: (G.O.I.) Il Libero Muratore, con la Iniziazione, viene riconosciuto Fratello. I Liberi Muratori sono reciprocamente tenuti all’insegnamento, alla fedeltà, alla lealtà, alla stima ed alla fiducia. Le P. si perdono solo con l’espulsione dall’Ordine (Art. 7 della Costituzione dell’Ordine).

Primo Esperto: Ufficiale di Loggia, delegato ad assistere e consigliare il Maestro Venerabile nell’assegnazione dei posti ai Fratelli. In particolare egli deve osservare l’iniziando per alcune settimane prima dell’iniziazione, per verificarne pregi e difetti, esortandolo e correggendolo onde portarlo al livello armonico della Loggia.

Primo Sorvegliante: Attraverso lo specifico mandato del Maestro Venerabile, è il responsabile delle due Colonne. Mentre per quella di Settentrione ne demanda i compiti al Secondo Sorvegliante, il P.S. è soprattutto tutore della metà diurna e sempre in luce della Loggia, cioè della Colonna di Settentrione. Egli deve curare l’istruzione dei Fratelli Compagni e dei Maestri neo elevati, perché questi possano proseguire nella realizzazione della via iniziatica muratoria.

Proselitismo: Ricerca assidua ed impegnativa di proseliti (v.), termine inteso specialmente come seguaci di fede dottrinale. Per antica tradizione, l’Istituzione massonica non impegna affatto i suoi adepti nella ricerca di nuovi membri, in quanto essa ritiene che si diventi Massoni spontaneamente e disinteressatamente, quasi per vocazione, senza spinte o suggerimenti. Sebbene manchino codifiche specifiche che regolamentino il P., rimane falso e ridicolo pensare che la Massoneria pratichi una sorta di sotterranea ed esclusiva cooptazione dei suoi membri. Al Massone non è consentito spingere qualcuno verso il Tempio. Secondo le norme prevalenti nel mondo massonico, egli può però informare, indicare le possibilità e la prassi per accedere all’Ordine a chi ritiene sensibile ed adatto alla via iniziatica muratoria. In varie Obbedienze, come negli Stati Uniti ed in Inghilterra, tale sollecitazione viene addirittura indicata come «colpa massonica».

Quadrato: Figura geometrica con quattro lati. Secondo la tradizione alchemica (Il Simbolismo Ermetico, di Oswald Wirth. Ediz. Mediterranee, 1984), il quadrangolo simboleggia la materia concreta, ed i suoi lati corrispondono al quaternario degli Elementi. Quando assume la forma del Q. perfetto, rappresenta la pietra cubica, ovvero l’individuo perfettamente equilibrato, pienamente padrone di sé, il cui organismo si adatta in ogni circostanza alle esigenze spirituali. É una condizione ideale conseguibile dall’artista nella fase più geniale della sua produzione, quando il vigore fisico è in lui ancora congiunto alla delicatezza originaria delle impressioni. Nel programma iniziatico massonico il Compagnonaggio corrisponde a tale periodo, particolarmente favorevole al lavoro ed all’azione. Anche il Compagno d’Arte è chiamato a trasformarsi allegoricamente in un cubo perfetto, con gli spigoli tutti uguali e con le facce formanti tra loro angoli retti d’assoluta perfezione.

Quadrilungo: É la figura geometrica rappresentata dal rettangolo che, per i Liberi Muratori raffigura il piano della Loggia dove si svolgono i loro Lavori. Il Q- viene considerato simbolo dello spazio organizzato, creato e sacralizzato. Allorché, partendo dall’Occidente l’Iniziato impara a camminare in un quadrato lungo, gli viene sostanzialmente impartita una lezione di sana e positiva filosofia. Per avanzare verso la Luce, egli deve guardarsi dall’aver fretta, e rimanere prudentemente nell’angusta zona che delimita ciò che riesce a constatare. D’altro canto il rettangolo più largo che alto indica il predominio della passività.

Quadro di Loggia: Supporto massonico ai Lavori rituali, costituito da disegni di norma prestampati su cartone o legno, raffiguranti i simboli del Grado in cui si opera.