La Massoneria

1. CENNI STORICI SULLE ORIGINI DELLA MASSONERIA

L’origine di questa “Società” è stato invano cercato e invano si cercherà.

Più interessante, probabilmente, è determinare l’epoca storica ed il tempo in cui la Massoneria si vide trapiantata in Europa, senza disconoscere la matrice spirituale ed esoterica correlata alla sua leggenda.

La tradizione è antichissima e si fa risalire ai tempi di re Salomone che, nel primo millennio avanti Cristo decise di costruire alla porte di Gerusalemme il più grande tempio che mai fosse stato dedicato all’Eterno e alla fratellanza tra gli Uomini.

Secondo la leggenda nella costruzione del tempio, sul monte Moria tra il 1013 e 1006 a.C., furono impiegati più di 180.000 operai di cui più di mille “liberi muratori”. L’architetto capo sarebbe stato il fenicio Hiram – Abi, gli ingegneri e gli architetti sarebbero stati originari dell’Egitto (dove i sacerdoti insegnavano le arti e le scienze agli iniziati) e gli scultori e i tagliatori di pietre sarebbero stati i Siriani che, sotto il re di Tiro, godevano di molta maggiore libertà.

Prescindendo da fonti di saggezza antichissime (in India, in Egitto, in Cina e nella Magna Grecia con il famoso Pitagora), gli allegorici lavori svolti dai Liberi Muratori traggono la loro origine da una antica corporazione e le corporazioni anticamente erano delle strutture di pura essenza fraterna.

La corporazione di più antica memoria è quella romana, che sarebbe stata fondata verso il 650 a.C. da Numa Pompilio il quale avrebbe dato ad essa una regolamentazione (statuti dei Collegia dei costruttori) estremamente libera e autonoma.

Nel 64 a.C., con l’avvento del Cesarismo, il Senato soppresse questo corpo istituzionale.

Le corporazioni risorsero alla caduta dell’Impero Romano e fiorirono fino all’apparire dei nuovi Cesarismi: le signorie e le monarchie affioranti dal secolo XIV in avanti.

Le corporazioni avevano una loro organizzazione e giurisdizione ed erano esentate dal pagamento dei tributi.

L’ambizione di fondare un sistema di filosofia morale basato sugli strumenti dell’architettura fu propria di numerose società iniziatiche dell’antichità. Mencius o Meng – Tseu verso il 300 a.C. scriveva: “Per insegnare ai suoi apprendisti un Maestro fa uso della squadra. Anche voi che siete votati alla ricerca della saggezza dovete servirvi del compasso e della squadra”.

Ritornando alla storia, nel 614 papa Bonifacio IV riconobbe ai membri qualificati delle corporazioni la non sottomissione agli statuti locali e l’esenzione da altre obbligazioni imposte agli abitanti dei paesi dove essi volevano soggiornare.

Nell’editto di Rotari del 643 si legge che alcuni Maestri di architettura gotica, dopo la caduta di Roma, vennero espulsi dalla città e trovarono rifugio in Lombardia, nelle adiacenze del Lago di Como, luogo dal quale trasmisero attraverso le generazioni successive le tradizioni e i segreti della loro Arte (Maestri Comacini).

Nell’anno 790 Liberi Muratori sbarcarono in Inghilterra iniziando a edificare una cattedrale a Verulam nel punto in cui furono scoperte le reliquie di Sant’Alban (martirizzato verso il 300) che la leggenda Massonica fece, più tardi, protettore delle prime Logge inglesi.

Per trovare nuove notizie bisogna saltare al 926, anno al quale risale il più antico documento attualmente conosciuto sulla Massoneria. Il documento, conservato negli archivi della Gran Loggia di York, è un regolamento, scritto in lingua anglo – sassone, adottato, nel 926, dall’assemblea dei Fratelli, che comprende sedici comandamenti. In particolare si può leggere: “Voi dovete mostrarvi servizievoli verso tutti gli uomini fino a che ciò sarà in vostro potere, vi legherete ad essi con una fedele amicizia senza preoccuparvi di sapere se pensano differentemente che noi”.

La Massoneria operativa nasce, sostanzialmente, agli inizi del secolo XI, periodo in cui i Sassoni iniziarono a costruire una grande quantità di chiese e cattedrali.

Normalmente, adiacente ad ognuno di questi edifici veniva posta una Loggia o portico dove i Massoni levigavano la pietra, custodivano gli strumenti e gli attrezzi del mestiere, consumavano i cibi e si intrattenevano in libere discussioni.

Secondo alcuni storici gli artigiani che lavoravano alla cattedrale di Strasburgo nel 1276 si raggruppavano in “Loggia” massonica, retta da Statuti particolari, in associazione a carattere democratico e religioso.

Secondo altri, sembra che il termine Loggia compaia realmente, per la prima volta, nel 1278, su elaborati relativi ai lavori della Abbazia Reale di Vale.

Uno dei più antichi documenti massonici fino a noi pervenuti, e attualmente conservato nel British Musem in Londra, è il Poema Regio redatto nel 1390. Questo documento, tra l’altro, costituisce una prova che le Logge massoniche lavoravano sin da quei tempi registrando regolarmente la propria attività.

In tutta Europa iniziava a fiorire l’Arte muratoria, ma specialmente in Francia, Germania e Italia. Gli operativi conservavano con cura gli antichi documenti delle Logge, definiti “antichi doveri dei liberi muratori” che rappresentavano vere e proprie norme di comportamento tutt’oggi in vigore nei regolamenti massonici più ortodossi.

L’Europa del 1300 visse intensamente le tragiche vicende dell’Ordine dei Templari, il cui decadimento portò, senza dubbio, in seno alla Massoneria operativa l’essenza cavalleresca e iniziatica che ritroviamo oggi nel Rito Scozzese.

Saltando dal 1300 al 1600 è lecito affermare che l’influenza dei Rosa – Croce fu probabilmente determinante nel dare un interesse maggiore alle questioni spirituali oltre ai problemi professionali propri delle Logge massoniche operative. È, in effetti, nel 1600 che Robert Fludd permette al movimento rosacrociano di svilupparsi in Inghilterra.

Rimane comunque il concetto che la Massoneria non è nata né dai Rosa – Croce né dai Templari. Anzi, storicamente, ha valore l’ipotesi di filiazione della Massoneria speculativa dalla Massoneria operativa.

I primi inserimenti nelle Logge operative di personaggi della nobiltà, in qualità di protettori e membri d’onore che non avevano alcuna attinenza con la professione e la tecnica muratoria, si hanno durante gli anni 1620 e 1621.

Questi vennero chiamati “Massoni Accettati” cioè membri che avevano qualcosa da offrire nonché da ricevere dalla Loggia.

A poco a poco gli operai scomparvero, mentre col prevalere dell’attività filosofica, la Massoneria assunse il compito di riformare il costume corrotto delle correnti di epicureismo che inquinavano l’alta società inglese.

Facendo un salto di alcuni decenni arriviamo, dopo un lungo lavoro preparatorio, al 24 giugno 1717, festa di San Giovanni l’Evangelista, quando le quattro Logge di Londra (dette, dai nomi delle birrerie nelle quali erano solite riunirsi, “l’Oca e la Graticola”, “la Corona”, “il Melo “ e “la Coppa e l’Uva”) costituirono una organizzazione unificata sotto il nome di Gran Loggia di Londra.

Questa rappresentò la prima organizzazione massonica moderna e la data di fondazione venne a torto presa come riferimento per indicare:

la nascita della Massoneria Moderna; la diversificazione dell’attività operativa e speculativa (filantropica, culturale ed educativa); lo sviluppo della Massoneria in tutto il mondo occidentale.

Il 17 gennaio 1723 vennero pubblicate le cosiddette “Costituzioni” elaborate in gran parte dal pastore della chiesa presbiteriana James Anderson e da John T. Desaguliers per conto della Gran Loggia d’Inghilterra (formatasi nel frattempo), nelle quali per la prima volta comparve la parola “Landmarks” veri capisaldi entro cui doveva operare la Massoneria.

Nel 1732 sorge a Firenze, ad opera dell’Ambasciatore inglese Sir Horace Mann, la prima Loggia italiana.

La storia della Massoneria in Italia continua, nel 1733 con sanguinose persecuzioni e con il processo al poeta Tommaso Crudeli.

Nel 1750 venne fondata a Napoli una Gran Loggia che elesse Gran Maestro Raimondo di Sangro, Principe di San Severo.

Sorsero ben presto altre Logge a Firenze, Livorno, Milano, Verona, Padova e Venezia.

Il Grande Oriente d’Italia vide la luce il 25 maggio 1805 e si consolidò definitivamente nel 1870.

In Sicilia le prime Logge sorsero nel 1866 a Noto e nel 1872 ad Avola.

In Piemonte l’8 ottobre 1859 sette Fratelli Massoni fondarono a Torino la Loggia Ausonia che costituì il primo nucleo della Libera Massoneria, nella nuova Italia.

Nel 1925 il governo fascista fece passare alla Camera i Decreti con i quali veniva abolita l’Istituzione massonica, ponendola fuori legge: i suoi Templi furono saccheggiati e incendiati.

Vale forse la pena di ricordare che nella seduta della Camera del 12 gennaio 1925 Antonio Gramsci ebbe a dire: “… ricordo l’azione compiuta dalla Massoneria che è stata l’unica istituzione forte creata dalla classe borghese italiana…” aggiungendo: “Si sta svolgendo in Italia una vera e propria persecuzione contro tutte le libertà…”.

L’attività del Grande Oriente d’Italia riprese nel 1945 dopo la liberazione. Può essere interessante ricordare che in Piemonte la prima Loggia a riprendere i lavori fu, il 23 aprile 1945 (quindi ancora sotto il dominio nazista), la Loggia Santorre di Santarosa di Alessandria.

2. LA MASSONERIA E LA RELIGIONE

La Massoneria non combatte la religione, ma rispettosa del sentimento di questa accoglie nel proprio seno uomini di ogni credenza, cattolica apostolica romana, protestante, ebraica, buddista, braminica, islamica e così via. Quando l’Uomo è integro e d’onore, la sua credenza si armonizza sempre con quella di tutti. Ciò perché essa professa sempre e ovunque principi morali, che sono alla base di tutte le religioni.

La Massoneria rispetta ogni religione e concorda con quanto ebbe a dichiarare in uno dei suoi editti il grande imperatore Asoka (nel III secolo a.C.) “Si deve onorare non soltanto la propria religione, ma anche quella degli altri per ciò che ha di buono. Così facendo si impara a vivere meglio nello spirito della propria religione e si rende un servizio anche a quella degli altri…. Ascoltate con interesse ciò che le altre dottrine insegnano”.

Questo spirito di libertà di pensiero, di tolleranza, di ricerca e di comprensione, può essere considerata la sintesi massonica. La sintesi che la Massoneria offre al mondo.

La Massoneria non è mistica. Il misticismo trova la sua strada nella fede.

Il misticismo entra in relazione con il Divino attraverso la ricettività passiva (estasi). La via Muratoria fonda invece la integrazione con il Divino attraverso la Iniziazione in senso positivo ed attivo, non mistico.

La religione nasce in ogni Uomo dal sentimento di una potenza misteriosa superiore, e tale sentimento è tanto più forte quanto più l’Uomo è evoluto , per cui i grandi liberi pensatori sono gli Uomini maggiormente religiosi, perché l’Uomo quanto più sa tanto più valuta la propria ignoranza, la grandezza del mistero e la misura della propria cosciente impotenza.

La religione non è la pratica di un culto, ma quel sentimento che, nella lenta evoluzione delle razze, ispira gli Uomini a procedere innanzi e a salire vette inesplorate della civiltà per la ricerca della legge che li governa.

Base e fondamento di ogni fede permane nel cuore umano la coscienza, facoltà di intendere e volere, istinto del vero, del bello e del bene, principio di ordine e armonia.

L’Uomo nella sua vita privata può rivolgersi a Dio, Jeovah, Allah, Buddha o Gesù Cristo.

Nel tempio massonico il Libero Muratore trova il suo Dio sotto la denominazione di Grande Architetto dell’Universo che è il creatore e ordinatore delle cose, l’inconoscibile.

Nessuno può essere escluso dalla Massoneria a causa del Dio nel quale crede ed il modo in cui l’onora.

Questo significa che i Massoni non sono una religione, che non si pongono problemi teoretici e che non indagano sulle qualità del Grande Architetto dell’Universo.

3. IL SEGRETO MASSONICO

La segretezza è una delle accuse che più frequentemente viene rivolta alla Massoneria.

I principi e gli scopi della Massoneria, la sua esistenza, i suoi membri, i suoi metodi e le sue sedi non sono al giorno d’oggi segreti.

Chiunque lo desideri può facilmente documentarsi su tutto ciò.

Segreti sono i lavori all’interno delle Logge al fine di permettere agli adepti una completa apertura confortata dalla piena e reciproca fiducia e tale che le opinioni possano essere espresse liberamente. Questo non diversamente da quanto è probabilmente accaduto a ciascuno quando, in gioventù, sentiva come necessario per parlare, con gli amici, dei suoi problemi più intimi, la certezza del riserbo.

La Massoneria quindi, per costituzione non è segreta: semmai è discreta. Come al sordo sono segrete e incomprensibili le armonie musicali, come alle menti comuni è un mistero impenetrabile la filosofia, così al profano per le stesse motivazioni la Massoneria appare misteriosa e segreta. Solamente situazioni contingenti storiche hanno costretto la Massoneria, per evitare persecuzioni ai suoi adepti, a diventare segreta.

Il segreto massonico è essenzialmente spirituale e tradizionale. La difesa dei tesori iniziatici custoditi nel Tempio è uno dei primi doveri che l’adepto di qualunque tradizione esoterica deve rispettare. La loro integrità è garantita da un unico rigoroso precetto: la segretezza. Tutto ciò che è nel cielo sacro dell’uomo è segreto. A cominciare dagli atti e dai discorsi, legittimi, morali e regolari, che ciascuno svolge nella sua casa, con la sua famiglia.

Per il Massone “riservatezza” equivale a “segretezza”.

Infatti la segretezza è una normale caratteristica della vita quotidiana I fatti personali e privati appartengono solo alla persona la quale ritiene opportuno non parlarne con nessuno. Il valore di certe cose è proporzionato alla capacità di tenerle segrete.

La segretezza ha il compito di mantenere la sacralità del Tempio e delle cose che si fanno nel Tempio, dei riti che si compiono nel Tempio e, contemporaneamente, non diffondere concetti che la maggior parte degli uomini non comprenderebbe. Anche nel Vangelo (Matteo VII, 6) si legge: “Non vogliate dare le cose sante ai cani e non buttate le vostre perle ai porci perché non accada che le pestino coi piedi e si rivoltino a sbranarvi”.

Il possesso di un determinato grado se conferisce la conoscenza “materiale” dei simboli e delle allegorie (cioè se l’interessato le può guardare con i propri occhi) non conferisce la conoscenza sostanziale della dottrina che è nascosta sotto di essi e che lo stesso Fratello se possiede le qualità di ingegno e di spirito proprie del grado che riveste, deve scoprire, intuire, comprendere da sé stesso, mediante il ragionamento, la meditazione e l’intuizione. Chi si arresta alla superficie ritiene che il “segreto” consista nelle forme speciali dei gradi.

Colui che per il continuo e intenso lavorio del pensiero sopra i simboli che adombrano (ma non svelano) indovina, raggiunge, conquista il segreto massonico, non lo comunica neppure ai propri fratelli perché comprende che non avendolo compreso da loro stessi, non ne trarrebbero alcun giovamento. né per loro né per l’Ordine: e così serba gelosamente nello “scrigno dei propri segreti” quanto ha compreso e scoperto: perché il segreto massonico è ineffabile: vale a dire incomunicabile.

Consegue che mentre ogni segreto di ordine esteriore può essere tradito, il segreto iniziatico non può esserlo mai perché per definizione è inafferrabile e inaccessibile ai profani. Infatti questo segreto non può esprimersi con parole ma può essere compreso solo da coloro che per il progresso interiore hanno sviluppato capacità che trascendono l’ordinario.

L’iniziazione non trasmette il segreto stesso, che come detto è incomunicabile. Questo può venire compreso attraverso il lavoro interiore che il Massone svolge per comprendere o compenetrare i simboli che lo circondano (che servono di base ed appoggio e dei quali ognuno penetrerà l’essenza del segreto più o meno completamente, secondo la misura delle proprie capacità di comprensione e di realizzazione).

4. LA MASSONERIA E LA CHIESA CATTOLICA

Per comprendere l’Anti – Massoneria Cattolica contemporanea è necessario risalire alle origini della Massoneria.

Il conflitto prese forma nei primi anni della libera Muratoria, quando la stessa si diffuse rapidamente in tutta Europa, raccogliendo aristocratici e intellettuali in una nuova Società di Pensiero. La Muratoria si trovò in conflitto con gli interessi temporali e politici della chiesa, così come era accaduto negli anni precedenti in numerosi paesi europei, dove le proibizioni “politiche” alla Massoneria si andavano diffondendo.

Sulla stessa linea si mossero le attenzioni “politiche” delle autorità Romane. Non pochi Massoni si erano posti in contrasto con gli Ordini Religiosi Cattolici, ma soprattutto, sulla Massoneria Inglese gravava il sospetto di agire per gli Hannover e l’anglicanesimo.

Clemente XII promulgò il 28 aprile 1738 la bolla In Eminenti Apostulatos Specula condanna aperta della Libera Muratoria e colpì di scomunica maggiore i cattolici che vi aderissero. Le ragioni erano il sospetto di eresia, il segreto e “altre cause , giuste e ragionevoli , a Noi note”, formula generica e “politica”. tanto è vero che lo stato della Chiesa colpì immediatamente i Muratori con provvedimenti di prigione, confisca dei beni e finanche con la condanna a morte.

La condanna fu più volte ribadita:

18 maggio 1751 Bolla “Providas Romanorun Pontificum” di Benedetto XIV; 25 dicembre 1775 Enciclica “Inscrutabili Divinae sapientiae” di Pio VI; 13 settembre 1821 Bolla “Ecclesia a Jesu Christo” di Pio VII; 5 maggio 1824 Enciclica “Ubi Primum” di Leone XII; 13 marzo 1825 Bolla “Quo Graviora Mala” di Leone XII; 21 maggio 1829 Enciclica “Traditi Humiliati” di Pio VII; 15 agosto 1832 Enciclica “Mirari Vos” di Gregorio XVI; 9 agosto 1846 Enciclica “Qui Pluribus” di Pio IX; 26 settembre 1865 Allocuzione “Multiplices Inter” di Pio IX; 8 dicembre 1864 Enciclica “Quanta Cura” di Pio IX; 12 ottobre 1869 Bolla “ Apostolicae Sedis” art. 4 di Pio IX; 20 aprile 1884 Enciclica “Humanum Genus” di Leone XIII; 30 giugno 1889 Allocuzione concistoriale di Leone XIII; 8 dicembre 1892 Lettera Enciclica “Inimica Vis” di Leone XIII 19 marzo 1902 Dichiarazione di Leone XIII.

Le persecuzioni che furono attuate nei confronti dei Massoni, soprattutto nei paesi dell’Europa Centrale e Meridionale, contribuirono a scavare il solco tra Muratoria e Chiesa Cattolica. Nella Muratoria presero lentamente il sopravvento posizioni filosofiche o politiche decisamente anticlericali. Il conflitto divenne così da politico a “istituzionale”, raccogliendo, da parte della Chiesa Romana, la sfida apertamente anticlericale sostenuta da alcune Massonerie.

La modernizzazione nel XIX secolo aveva un passaggio obbligato: quello della separazione tra Stato e Chiesa e della prevalenza del potere civile con l’abolizione dei poteri del clero e dell’influenza delle scuole e degli ordini cattolici.

Tale processo condusse più volte a scontri tra la Santa Sede e i poteri civili di altri Stati. È il caso delle leggi Siccardi che nel 1850 abolirono in Piemonte i privilegi del clero e i tribunali ecclesiastici, delle iniziative di Massimo d’Azeglio per il matrimonio civile (1852) e delle leggi Cavour sulla prevalenza del potere civile sul clero e la soppressione degli ordini religiosi (1855).

Se a quanto precede si aggiungono gli accadimenti (nei quali furono parte attiva i Massoni) che condussero all’unità d’Italia e, conseguentemente, alla fine del potere temporale della Chiesa si può trovare una spiegazione nella posizione anti – liberale e anti – massonica della Chiesa.

Ma quali le accuse mosse alla Massoneria? Partendo dalle accuse Clemente XII di sospetto di eresia, si arrivò progressivamente, senza dimenticare le accuse di eresia e satanismo, con Leone XIII a una portata teologica più globale proscrivendo il contenuto filosofico della Libera Muratoria come contrario alla dottrina della Chiesa.

Un primo motivo di condanna è la segretezza di cui abbiamo peraltro già trattato in precedenza.

Un secondo motivo e, probabilmente il più importante, e il fatto che la Massoneria unisce, come fratelli, Uomini di diverse religione e sette, e Benedetto XIV disse a questo riguardo che in tal modo “ viene turbata la purezza della religione cattolica”.

Se é un delitto che Uomini di diversa fede si tendano amichevolmente la mano, senza riguardo alle loro credenze religiose, allora i Massoni sono rei confessi di questo delitto.